Sono proprietario di un’edicola stagionale attrezzata per essere utilizzata anche come bar. Finora il comune non mi ha concesso la licenza di somministrazione di alimenti e bevande nonostante avessi tutti i requisiti igienico sanitari, urbanistici e iscrizione al Rec motivando che il suolo pubblico a me concesso è solo per vendita giornali. Vi chiedo: in un momento in cui la vendita del prodotto editoriale è in forte calo risulta importante capire quali altri prodotti non editoriali possa vendere l’edicolante. Con l’approvazione del decreto sulle liberalizzazioni (legge 1/2012/art. 39) essendo in possesso di tutti i requisiti igienico sanitari, iscrizione al Rec, posso somministrare anche alimenti e bevande? Si può considerare l’occupazione di suolo pubblico anche di tipo commerciale? A tale proposito riporto qui di seguito una delibera della giunta regionale Veneto del 2003 che dal mio punto di vista, se presa in considerazione da altre regioni potrà fare scuola o da apri pista per tutte quelle edicole che, avendone i requisiti, vogliano ampliare il proprio scopo commerciale. IL VENETO ha previsto che i punti vendita esclusivi possono ampliare la gamma merceologica di vendita estendendola anche a un settore diverso da quello dei prodotti editoriali, sia di tipo non alimentare che alimentare; nel primo è compresa l’attività di vendita di pastigliaggi mentre per il secondo, il rivenditore dovrà munirsi dei requisiti commerciali, urbanistici e igienico sanitari previsti dalla normativa per il settore alimentare. (art. 3 punto 6 della Delibera della Giunta regionale n. 1409 del 16 maggio 2003). Grata di una vostra sollecita risposta vi invio i miei più cordiali saluti.
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Sono proprietario di un’edicola stagionale attrezzata per essere utilizzata anche come bar. Finora il comune non mi ha concesso la licenza di somministrazione di alimenti e bevande nonostante avessi tutti i requisiti igienico sanitari, urbanistici e iscrizione al Rec motivando che il suolo pubblico a me concesso è solo per vendita giornali. Vi chiedo: in un momento in cui la vendita del prodotto editoriale è in forte calo risulta importante capire quali altri prodotti non editoriali possa vendere l’edicolante. Con l’approvazione del decreto sulle liberalizzazioni (legge 1/2012/art. 39) essendo in possesso di tutti i requisiti igienico sanitari, iscrizione al Rec, posso somministrare anche alimenti e bevande? Si può considerare l’occupazione di suolo pubblico anche di tipo commerciale? A tale proposito riporto qui di seguito una delibera della giunta regionale Veneto del 2003 che dal mio punto di vista, se presa in considerazione da altre regioni potrà fare scuola o da apri pista per tutte quelle edicole che, avendone i requisiti, vogliano ampliare il proprio scopo commerciale. IL VENETO ha previsto che i punti vendita esclusivi possono ampliare la gamma merceologica di vendita estendendola anche a un settore diverso da quello dei prodotti editoriali, sia di tipo non alimentare che alimentare; nel primo è compresa l’attività di vendita di pastigliaggi mentre per il secondo, il rivenditore dovrà munirsi dei requisiti commerciali, urbanistici e igienico sanitari previsti dalla normativa per il settore alimentare. (art. 3 punto 6 della Delibera della Giunta regionale n. 1409 del 16 maggio 2003). Grata di una vostra sollecita risposta vi invio i miei più cordiali saluti.
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Salve,
il Comune Le ha fornito le informazioni corrette e le spiego come mai.
1) Lei è titolare di concessione di suolo pubblico e pertanto in materia NON trovano applicazione le norme sulla liberalizzazione o meglio trovano applicazione del disposizioni del DLGS 59/2010 sulle aree pubbliche che prevedono un PRINCIPIO OPPOSTO alla liberalizzazione
2) il titolare di una concessione ha vinto una procedura di gara per ottenerla ed ha DIRITTO di esercitare l'attività limitatamente all'oggetto della concessione. Un eventuale ampliamento SIGNIFICATIVO deve ritenersi una violazione delle regole della par condicio dei partecipanti alla gara.
3) mentre Lei ben può estendere la vendita ad altri prodotti CONNESSI con quelli editoriali (cartoleria ed affini) sempre ottenendo una previa variazione della concessione, NON è possibile ottenere l'ok alla somministrazione
Alla scadenza della concessione il Comune potrà mettere a bando l'area prevedendo anche una estensione ... e lei potrà partecipare e magari (glielo auguro) vincere e quindi esercitare l'attività.
IL DISCORSO sarebbe stato completamente diverso se l'attività fosse stata in sede fissa .... qui opera la liberalizzazione!