Buongiorno,
Una media struttura di vendita (azienda A) ha dato, secondo il nostro parere, la gestione del reparto di macelleria all’azienda B. Da una lettura del contratto sembrerebbe una gestione di reparto vera e propria in quanto la ditta B: fornisce i prodotti destinati alla vendita, sceglie il personale, lo assume, lo assicura, risponde del suo operato etc.. L’azienda A concede all’azienda B in uso gratuito i locali del reparto di vendita e le attrezzature. Il rischio d’impresa, inoltre, sembrerebbe ricadere anche questo sulla ditta B, la quale ogni mese fatturerà un importo pari al 12% del totale dei corrispettivi con un minimo garantito in favore della ditta A. Di contrario avviso sono le ditte in questione che si rifiutano di stipulare l’atto di gestione di reparto nelle forme previste dalla legge (art. 2556 codice civile) sostenendo che si tratta di un “contratto di collaborazione commerciale”. Secondo la loro tesi la ditta B non svolge altra funzione che lavorare le carni che poi saranno vendute a cura e nell’interesse della ditta A. Anche in questo caso a noi sembra che dietro il nome “contratto di collaborazione commerciale” sia nascosta una vera e propria gestione di reparto.
In un caso o nell'altro, poiché la norma non prevede nessun vincolo e nessun adempimento, l'operazione è lecita in quanto rimessa alla libera iniziativa dell'imprenditore e all'autonomia negoziale delle parti.
La comunicazione al SUAP è consigliata, ma non si tratta di un obbligo assoluto.