Per aprire un'attività di raccolta di ritagli sia di pelle che tessuto quali autorizzazioni servono?
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Per aprire un'attività di raccolta di ritagli sia di pelle che tessuto quali autorizzazioni servono?
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Si tratta di RIFIUTI (CER 04.01.09)
Cass. sez. III pen. 6.2.08 (ud. 19.12.07) n. 5800, ric. Provincia di Firenze
Rifiuti – cascami di pelle – deposito e successiva vendita ad aziende che li utilizzano per
confezionare capi di abbigliamento – configurabilità come rifiuti – sussistenza.
(rif. norm.: artt. 6-51 d.lgs. n.22/97; art. 14 L. n.178/02; artt. 181-183-256-264 d.lgs. n.152/06; DM
5.2.98)
Anche in base all’art. 14 della legge n.178/02, poi abrogato dall’art. 264 del d.lgs. n.152/06, i cascami e
ritagli di pelle, derivanti da operazioni di confezionamento e rifinitura, che vengano tenuti in deposito in un magazzino e poi ceduti ad aziende che li utilizzano per confezionare capi di abbigliamento, sono da
considerare rifiuti, in quanto si tratta di materiali di cui il detentore si disfa e che vengono sottoposti ad
un’operazione di recupero al fine del successivo riutilizzo, operazione costituita dal deposito in
magazzino, qualificabile come “messa in riserva” e cioè come operazione di recupero ai sensi
dell’allegato C al d.lgs. n.2/97.
La sentenza opera una rigida interpretazione della norma di cui all’art.14 del D.L. n.138/02, convertito
in legge n.178/02, ponendo l’accento sul fatto che, pure ai sensi di tale norma, l’esclusione dal novero
dei rifiuti non può essere applicata con riferimento a quei materiali dei quali il detentore si sia disfatto,
anche se tali materiali risultino poi riutilizzati da terzi. Ha poi osservato che anche le definizioni di
materia prima secondaria e di sottoprodotto contenute nel d.lgs. n.152/06 sono sempre subordinate alla
condizione che il detentore non si sia disfatto dei materiali.