Buongiorno vorrei aprire nel comune di Rignano sull'arno una casa famiglia per 6 anziani autosufficienti.
mi sembra di aver capito che a livello di requisiti abitativi sono sufficienti quelli delle civili abitazioni però mi rimane il dubbio se la casa famiglia rientra più fra i servizi di tipo alberghiero o assistenziali e, in base a questa distinzioni, che tipo di personale deve esere assunto all'interno.
il commercialista non è stato in grado di dirimere tali questioni.
grazie Margherita Brettoni
Buongiorno vorrei aprire nel comune di Rignano sull'arno una casa famiglia per 6 anziani autosufficienti.
mi sembra di aver capito che a livello di requisiti abitativi sono sufficienti quelli delle civili abitazioni però mi rimane il dubbio se la casa famiglia rientra più fra i servizi di tipo alberghiero o assistenziali e, in base a questa distinzioni, che tipo di personale deve esere assunto all'interno.
il commercialista non è stato in grado di dirimere tali questioni.
grazie Margherita Brettoni
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L'attività è ricettiva se l'offertta è al PUBBLICO GENERICO, quindi non solo agli anziani.
Se vuole riservare un servizio per gli anziani potrà avviare una delle strutture previste dalla disciplina regionale sui servizi assistenziali.
L.R. 24-2-2005 n. 41
Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale.
Pubblicata nel B.U. Toscana 7 marzo 2005, n. 19, parte prima.
Art. 22
Strutture soggette ad obbligo di comunicazione di avvio di attività.
1. Sono soggette al solo obbligo di comunicazione al comune di avvio di attività le seguenti strutture:
a) comunità di tipo familiare, compresi i gruppi appartamento e le aggregazioni di comunità, con funzioni di accoglienza a bassa intensità assistenziale, in cui sono ospitati fino ad un massimo di otto soggetti maggiori di età, per i quali la permanenza nel nucleo familiare sia temporaneamente o permanentemente impossibile o contrastante con il percorso individuale;
b) qualora il piano sanitario e sociale integrato regionale ne preveda la sperimentazione, le comunità di tipo familiare per le funzioni di assistenza a bassa intensità per soggetti di diverse fasce di età per un numero non superiore a sei soggetti, in possesso dei requisiti indicati nello stesso piano sanitario e sociale integrato regionale (19);
c) strutture di accoglienza diurna o notturna, tese a soddisfare bisogni primari di vita delle persone che versano in gravi condizioni di disagio economico, familiare e sociale in stretto collegamento con i servizi territoriali.
2. La comunicazione di avvio di attività è presentata al comune nel cui territorio è ubicata la struttura.
3. Le strutture devono possedere i requisiti strutturali previsti per gli alloggi destinati a civile abitazione. Il regolamento regionale, di cui all'articolo 62, definisce gli ulteriori requisiti relativi alle varie tipologie di strutture nonché le modalità di integrazione delle persone ospitate all'interno delle strutture e nella rete dei servizi sociali e sanitari.
4. La comunicazione di avvio di attività è finalizzata all'esercizio della vigilanza da parte dei comuni sulla sussistenza dei requisiti di cui al comma 3.
(19) Lettera così modificata dall’art. 7, L.R. 28 dicembre 2009, n. 83.
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L.R. 28-12-2009 n. 82
Accreditamento delle strutture e dei servizi alla persona del sistema sociale integrato.
Approfondimenti:
http://www.consiglio.regione.toscana.it/docs/default.aspx?t=11&path=011001003
https://www.ars.toscana.it/files/aree_intervento/salute_di_anziani/2012_survey_cda_presentazione_residenzialita_madrigali.pdf
http://www.giovanivaldarno.it/public/evento/Ricerca_Giovani_Valdarno_marzo_2013.pdf
http://www.sds.firenze.it/export/sites/default/materiali/Nonautosufficienza/documenti_regionali_puntinsieme/08_Decreto_3marzo.pdf