Buongiorno,
ho il caso di un laboratorio artigianale di panetteria-pasticceria che intende mettere a disposizione della clientela una macchinetta per il caffè. Intenderebbe posizionarla sul banco, girandola verso il pubblico in modo tale che chi va a prendere il classico cornetto possa anche prepararsi, da solo, il caffè..
Assieme al cornetto il titolare fornirà la cialda/capsula caffè. Tutto ciò è possibile per l'artigiano?
In caso positivo quale pratica deve presentare al SUAP?
Grazie,
Fulvia
Sulla somministrazione non assistita le interpretazioni sono molto eterogenee e spesso l’esercente si trova a dover questionare. Bisogna essere sempre molto accorti.
La cosa certa è che sia l’artigiano che il commerciante alimentare possono effettuare la somministrazione non assistita alimentare (vedi esplicita previsione della LR sull’artigianato n. 53/2008).
LA macchina da caffè rappresenta sempre un nodo da sciogliere. La forma che dici tu (ti vendo la cialde e ti fai il caffè) dovrebbe essere al riparo da eventuali contestazioni per somministrazione abusiva.
Resta il fatto che la vendita della cialda porta l’artigiano a diventare un commerciante. Anche se in modo non prevalente ma, in quel caso, venderà al consumatore finale un prodotto acquistato da un grossista e non realizzato grazie alla sua attività artigianale.
Quindi, per stare nella legittimità io farei presentare, oltre alla notifica sanitaria ex Reg. Ce 852/2004, una SCIA per commercio al dettaglio alimenti.
Se ha problemi con i requisiti professionali potrebbe appellarsi al fatto che, ai sensi dell’art. 14 della LR 28/05, i requisiti non sono richiesti per la vendita di pastigliaggi e bibite preconfezionate, esclusi il latte e i suoi derivati, qualora tale vendita abbia carattere residuale rispetto all’attività prevalente. In questo senso potrebbe ritenersi assimilato (sul punto è bene, però, chiarire prima per non prendere una brutta sanzione)