Con l'arrivo del periodo estivo, i P.E. si preparano ad una miglior accoglienza del cliente con utilizzo di ausilii quali pedane, gezebo ecc. La loro operazione è soggetta sia a richiesta di suolo pubblico, che, pur trattandosi di strutture precarie, di autorizzazione edilizia e, nel caso di zona vincolata, anche di parere paesaggistico, quindi con un costo pratica comunque incisivo. Nel nostro centro, per motivazioni legate alla circolazione stradale, il suolo pubblico viene concesso solo in modo temporaneo, quindi la struttura và smontata a fine stagione e riallestita con la primavera. Ipotizzando che la struttura sia la stessa, con stessa superficie occupata, e sapendo che l'autorizzazione paesaggistica ha valenza di cinque anni, mi chiedo se sia necessario invece che ogni anno l'imprenditore debba sostenere le spese per inoltrare la pratica ediizia, che seppur in comunicazione libera, deve essere predisposta da un tecnico. Se questo fosse in senso generico necessario, sarebbe perà possibile che l'amministrazione, sentiti gli uffici tencici, dia un indirizzo piu elastico al procedimento sollevando da un obbligo del genere l'imprenditore?
riferimento id:18826La necessità del titolo abilitativo edilizio non è derogabile con un indirizzo "elastico".
Certo, sarebbe quantomeno opportuno un regolamento sulla materia, ma non si possono eliminare obblighi stabiliti dalla Legge.
Per quanto riguarda la paesaggistica, ritengo che nel quinquennio mantenga validità, per cui dopo la prima volta la pratica può andare in immediato avvio, ma comunque sarà necessario un tecnico!
Un eventuale regolamento comunale potrebbe semmai prevedere un titolo abilitativo pluriennale, nel senso che l'imprenditore è autorizzato dall'origine a montare e smontare la struttura ogni anno dal/al, senza necessità di presentare ogni anno una nuova pratica.