Un CAV è costituito da 4 unità abitative indipendenti (14 posti letto) con piscina utilizzabile dagli ospiti in maniera autonoma, senza assistenza bagnanti.
La struttura viene locata (tutte e 4 le unità immobiliari) da ospiti appartenenti allo stesso nucleo familiare oppure legati tra loro da rapporto di parentela e/o amicizia.
Dal momento che ora nessuna delle unità immobiliari dispone di una stanza sufficientemente ampia e tale da riunire tutti gli ospiti, per favorire le richieste della clientela in tal senso, il titolare intenderebbe realizzare un nuovo locale (ampliando un deposito, autonomamente accatastato, attualmente esistente come autonomo edificio nel resede delle 4 U.I.) che potrà essere utilizzato come luogo di aggregazione durante il soggiorno, attrezzandolo con cucina. Il tutto naturalmente in "autogestione" senza alcuna presenza da parte del titolare né, logicamente, alcun aumento di prezzo. In pratica la nuova "sala comune", sarebbe un servizio in più che la clientela potrà liberamente scegliere se utilizzare o meno come luogo di aggregazione e/o incontro.
Dalla lettura di precedenti post relativi ad argomenti simili "[b]Piscina a servizio di Cav[/b]","[b]Piscina in Cav[/b]" e "[b]Cav e attività complementari" (locale ad uso fitness[/b]), mi sembrerebbe possibile la realizzazione di tale nuovo locale alle condizioni suesposte.
Attendo comunque un Vs parere a tale proposito.
Questo nuovo locale (derivante dall'ampliamento di un esistente U.I. in categoria cat. C/2), potrà mantenere il medesimo classamento o dovrà avere una diversa destinazione urbanistica e conseguentemente, altro classamento (categoria A?), in seguito all'utilizzo che il titolare intende farne ("sala -comune")?
Grazie per la risposta
Saluti
Come hai già potuto leggere nel forum, tutto si basa sulla considerazione dell’offerta del servizio centralizzato. L’accezione ragionevole che possiamo attribuire all’offerta del servizio di uso comune agli ospiti è quella dell’organizzazione di mezzi e lavoro che prevedano un ritorno economico diretto.
Approntare una sala somministrazione e somministrare è sicuramente un servizio centralizzato.
Lasciare che gli ospiti della struttura usufruiscano liberamente non solo dei locali di una unità immobiliare, ma anche di spazi accessibili di pertinenza degli immobili nel loro complesso o di un immobile in particolare, reputo che non possa rappresentare un servizio centralizzato.
Occorre aggiungere che questa è un’interpretazione ragionevole ma personale.
Gli aspetti urbanistici sono sempre molto relativi alle regole che il comune si è dato. detto questo, posso dirti che i locali destinati alle attività ricettive come i CAV o gli affittacamere, devono possedere i requisiti previsti per le case di civile abitazione ma non devono essere civili abitazioni, quindi un c2 afferente al residenziale potrebbe anche andare bene.