Data: 2014-02-25 07:45:52

corsi di cucina in locale somministrazione alimenti e bevande

Buongiorno, chiedo il vs. aiuo per dare risposta ad un'associazione di categoria che mi pone la seguente domanda :
[i]Un esercizio di somministrazione già esistente ed operante, vorrebbe modificare la sua modalità organizzativa: non restando aperto al pubblico sempre, ma facendo somministrazione solo su prenotazione e per pochi giorni l’anno, volendo utilizzare nei giorni restanti la struttura come ambiente che ospita corsi di cucina (i corsi avverrebbero a porte chiuse e nulla di quanto preparato durante le lezioni verrà somministrato a clienti, che comunque non potrebbero accedere al ristorante durante i corsi di cucina).[/i]
A me sembra ci sia un pò di confusione nell'esporre la questione, ed alcuni passaggi mi lasciano perplessa, del tipo :"modificare la modalità organizzativa" fare somministrazione su appuntamento ed organizzare corsi di cucina non mi sembra che rientrino nell'attività di somministrazione alimenti e bevande così come intesa dalla LRTorcana 28/2005.
In realtà durante l'anno l'attività può stare chiusa quando vuole, basta dare comunicazione all'utenza, nel periodo di chiusura può fare corsi di cucina (la USL ha chiesto che la ristorazione venga fatta separatamente dai corsi) ... ma per fare i corsi devono produrre qualche scia o comunicazione o altro ?  mi ci sono intrigata !


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Data: 2014-02-25 10:57:42

Re:corsi di cucina in locale somministrazione alimenti e bevande

Fare i corsi di cucina è un'attività libera e non è disciplinata dalla LR 28/2005. Certo è che dovrà essere rispettata la normativa igienico sanitaria in funzione della sovrapposizione fra questa attività e l'attività di somministrazione al pubblico.
In sintesi, occorre variare il piano di autocontrollo e prevedere delle modalità operative tali che le due attività non si intersechino producendo rischi alimentari non accettabili. Se i locali vengono usati per i corsi, poi viene sanificato tutto e solo dopo viene riaperto al pubblico, non ci vedo problemi. In via garantista, meglio far fare un nuova notifica sanitaria per modifica attività così la ASL è al corrente della faccenda.

Sulla libertà di orario di esercizio nulla da dire. Ormai è pacifico che un esercizio possa stare aperto quanto vuole.

Il fatto che non apra più al pubblico indistinto ma somministri solo ad una cerchia di persone in base ad un appuntamento rischia di portare l'attività verso il catering /somministrazione al domicilio. In pratica organizza solo degli "eventi" riservati a chi ha fissato l'appuntamento. Dato che però le attività sono esercitabili con i soliti requisiti non vedo problemi neanche da questo punto di vista.

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