Dott. Chiarelli visto la sua sollecitudine nel rispondere al mio precedente topic sperando di non approfittare oltremodo della sua disponibilità mi permetto di chiedergli un'altro chiarimento : premetto che siamo un gruppo che amiamo mangiare stando insieme e rivalorizzare i piatti tipici Siciliani, essendo io il più appassionato di tutti mi chiedevo se secondo lei sarebbe fattibile creare un circolo che possa raggruppare persone che condividono la nostra stessa passione e che di tanto in tanto possano organizzare delle cene e avere la possibilità di assaggiare pietanze dagli appunti di cucina delle nostre madri e delle nostre nonne , prima di proporre però questa mia idea a questi miei amici avrei dei quesiti da sottoporle in primis la sede del circolo potrebbe essere ubicata presso la mia villa sfruttando anche una parte della villa che come destinazione d'uso esce come magazzino anche se in effetti è rifinito come un'abitazione ? inoltre visto che si dovranno preparare delle pietanze sarebbe possibile usare la cucina che già esiste che è una normale cucina come ci sono in tutte le case senza particolari adeguamenti ? inoltre è necessario avere bagni adeguati a disabili ? ci tengo a precisare che non stiamo cercando di aggirare i vari ostacoli burogratici e per essere chiari , aprire un ristorante sottoforma di circolo ,dimenticavo a prescindere dai soci fondatori che se ho ben capito possono essere anche tre , per quanto riguarda i soci diciamo ordinari c'è un limite minimo ? sa saremmo più contenti se i soci fossero pochi ma buoni :)
Dott. Chiarelli visto la sua sollecitudine nel rispondere al mio precedente topic sperando di non approfittare oltremodo della sua disponibilità mi permetto di chiedergli un'altro chiarimento : premetto che siamo un gruppo che amiamo mangiare stando insieme e rivalorizzare i piatti tipici Siciliani, essendo io il più appassionato di tutti mi chiedevo se secondo lei sarebbe fattibile creare un circolo che possa raggruppare persone che condividono la nostra stessa passione e che di tanto in tanto possano organizzare delle cene e avere la possibilità di assaggiare pietanze dagli appunti di cucina delle nostre madri e delle nostre nonne , prima di proporre però questa mia idea a questi miei amici avrei dei quesiti da sottoporle in primis la sede del circolo potrebbe essere ubicata presso la mia villa sfruttando anche una parte della villa che come destinazione d'uso esce come magazzino anche se in effetti è rifinito come un'abitazione ? inoltre visto che si dovranno preparare delle pietanze sarebbe possibile usare la cucina che già esiste che è una normale cucina come ci sono in tutte le case senza particolari adeguamenti ? inoltre è necessario avere bagni adeguati a disabili ? ci tengo a precisare che non stiamo cercando di aggirare i vari ostacoli burogratici e per essere chiari , aprire un ristorante sottoforma di circolo ,dimenticavo a prescindere dai soci fondatori che se ho ben capito possono essere anche tre , per quanto riguarda i soci diciamo ordinari c'è un limite minimo ? sa saremmo più contenti se i soci fossero pochi ma buoni :)
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Allora:
1) voi avete il diritto costituzionale di costituirvi in ASSOCIAZIONE e di riunirvi DOVE VOLETE (anche in villa)
2) nessun ostacoli, vincolo o permesso se vi trovate, fate da mangiare e ve lo mangiate
3) i problemi nascono quando iniziate ad accettare persone (soci comunque) che vengono solo per mangiare senza partecipare alla preparazione. Lì si apre il mondo dei circoli di somministrazione ed in sintesi:
- nessun limite numerico ai soci ordinari
- i soci però si iscrivono prima di fruire del servizio (consiglio almeno il giorno prima). Quindi se vengo e non sono socio non mangio
- se vi costituite come associazione di promozione sociale potete avere i locali di somministrazione anche in villa
- altrimenti se non siete APS dovrete verificare la destinazione d'uso.
Se veramente siete un gruppo ristretto (es. meno di 100 soci in tutto), non pubblicizzate l'attività, siete in villa appartata non visibile dalla pubblica via ecc... allora state tranquilli (nei limiti in cui si può stare tranquilli in Italia) .... altrimenti aspettatevi un controllo degli organi di vigilanza.
allora meglio studiare prima bene come organizzare il tutto!
Quindi se ci costituiamo come APS possiamo usare cucina , bagni e locali senza restrioni o adeguamenti ? e servire pietanze ai soci anche se alla preparazione parteciperebbero solo i più portati ? le chiedo tutto questo perchè vorremmo essere tranquilli e rilassati nelle nostre
" riunioni " e non stare con la paura che qualche controllo ci rovini la giornata :)
A dimenticavo a riguardo alla sua ultima frase ( allora meglio studiare prima bene come organizzare il tutto! ) lei ha qualche suggerimento o mi può indicare qualcuno che possa dirmi per filo e per segno quello che dobbiamo fare per costituire in modo corretto questa associazione senza incorrere in errori? se pensa che questo non possa essere un argomento da trattare nel forum e lo ritiene opportuno le posso scrivere in privato , comunque grazie per quello che fino ad ora ha fatto .
riferimento id:18050
A dimenticavo a riguardo alla sua ultima frase ( allora meglio studiare prima bene come organizzare il tutto! ) lei ha qualche suggerimento o mi può indicare qualcuno che possa dirmi per filo e per segno quello che dobbiamo fare per costituire in modo corretto questa associazione senza incorrere in errori? se pensa che questo non possa essere un argomento da trattare nel forum e lo ritiene opportuno le posso scrivere in privato , comunque grazie per quello che fino ad ora ha fatto .
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Salve,
se vi costituite nella forma dell'APS risolvete ogni problema di destinazione d'uso.
Ciò non le eviterà i controlli (ciò che fa paura non devono essere i controlli ma le eventuali sanzioni) .... purtroppo spesso gli organi di vigilanza non vanno troppo per il sottile ... e si potrebbe trovare in difficoltà.
Ecco perchè suggerisco di ANALIZZARE meglio preventivamente la questione eventualmente prevenendo eventuali forme di controllo.
Le mando per email qualche suggerimento.
Saluti
Scusa Simone, nella risposta ti riferisci alla disposizione dell'articolo 32, comma 4, della legge 383/2000 (Disciplina delle associazioni di promozione sociale), giusto? "La sede delle associazioni di promozione sociale ed i locali nei quali si svolgono le relative attività sono compatibili con tutte le destinazioni d'uso omogenee previste dal decreto del Ministro per i lavori pubblici 2 aprile 1968, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 16 aprile 1968, indipendentemente dalla destinazione urbanistica".
Quindi, ricapitolando, in tutti i casi di circoli, affiliati o non affiliati, non aventi le caratteristiche di APS, oltre all'agibilità per i locali di somministrazione occorre anche destinazione d'uso compatibile, è corretto? Grazie
Ritorno a scrivere per capire una cosa, assodato che se l'associazione è una APS non ci sono problemi di destinazione d'uso dei locali e fino a qua penso che ci siamo , per quanto riguarda la somministrazione se mi associo ad un'ente riconosciuto dal ministero dell'interno basta presentare la SCIA al mio comune quello che non capisco è cosa significa che oltre alle altre cose devo dichiarare : che il locale, ove e' esercitata la somministrazione, e'
conforme alle norme e prescrizioni in materia edilizia,
igienico-sanitaria e ai criteri di sicurezza stabiliti dal Ministero
dell'interno ai sensi dell'articolo 3, comma 1, della legge e, in
particolare, di essere in possesso delle prescritte autorizzazioni in
materia.
quali sono queste norme e prescrizioni in materia edilizia ?
quali quelle igieniche sanitarie ?
quali quelle sicurezza ?
quali sono le autorizzazioni di cui dovrei essere in possesso ?
scusatemi per le domande che magari (e spero )alla fine non significano tanto e sono cose semplici , ma per uno che è ignorante in materia lette così sembrano delle montagne invalcabili .
Scusa Simone, nella risposta ti riferisci alla disposizione dell'articolo 32, comma 4, della legge 383/2000 (Disciplina delle associazioni di promozione sociale), giusto? "La sede delle associazioni di promozione sociale ed i locali nei quali si svolgono le relative attività sono compatibili con tutte le destinazioni d'uso omogenee previste dal decreto del Ministro per i lavori pubblici 2 aprile 1968, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 97 del 16 aprile 1968, indipendentemente dalla destinazione urbanistica".
Quindi, ricapitolando, in tutti i casi di circoli, affiliati o non affiliati, non aventi le caratteristiche di APS, oltre all'agibilità per i locali di somministrazione occorre anche destinazione d'uso compatibile, è corretto? Grazie
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CONFERMO, ciò non significa che debbano avere la destinazione commerciale .... dipende dalla disciplina locale. Ma la norma in questione DEROGA a livello nazionale e considera le APS compatibili con tutte le destinazioni.
Ritorno a scrivere per capire una cosa, assodato che se l'associazione è una APS non ci sono problemi di destinazione d'uso dei locali e fino a qua penso che ci siamo , per quanto riguarda la somministrazione se mi associo ad un'ente riconosciuto dal ministero dell'interno basta presentare la SCIA al mio comune quello che non capisco è cosa significa che oltre alle altre cose devo dichiarare : che il locale, ove e' esercitata la somministrazione, e'
conforme alle norme e prescrizioni in materia edilizia,
igienico-sanitaria e ai criteri di sicurezza stabiliti dal Ministero
dell'interno ai sensi dell'articolo 3, comma 1, della legge e, in
particolare, di essere in possesso delle prescritte autorizzazioni in
materia.
quali sono queste norme e prescrizioni in materia edilizia ?
quali quelle igieniche sanitarie ?
quali quelle sicurezza ?
quali sono le autorizzazioni di cui dovrei essere in possesso ?
scusatemi per le domande che magari (e spero )alla fine non significano tanto e sono cose semplici , ma per uno che è ignorante in materia lette così sembrano delle montagne invalcabili .
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Le serve una consulenza!!!