Buongiorno,
abbiamo alcuni dubbi sull'applicazione dell'Aua in azienda agricola perche',
il DPR 59/2013 dispone (in estrema sintesi) che l'autorizzaione unica deve essere richiesta da un "gestore". All'art. 2, definisce gestore: [i]"la [i]persona fisica o giuridica che ha potere decisonale circa l'instllazione o l'esercizio dello stabilimento[/i]....". La normativa specifica in materia di scarichi idrici, (sia nazionale ovvero il Codice dell'Ambiente all'art. 74) lettera nn) sia quella regionale ovvero la L. 20/06 all'art. 2) danno la definizione di stabilimento definindolo come :"[i]tutta l'area sottoposta al controllo di un unico gestore, nella quale si svolgono attività commerciali o industriali che comportano la produzione, la trasformazione e/o l'utilizzazione delle sostanze di cui all'allegato 8 parte terza al decreto legislativo[/i]....".[/i]Da una lettura asettica di quanto sopra, senza tenere conto dei principi per i quali è stata emessa la "normativa AUA", sembrerebbe, possibile escludere da tale procedimento (AUA), un'azienda agricola che produce solo scarichi domestici.
Inoltre, visto che la definizione è molto "stringente" si escluderebbero non solo le aziende agricole (come il caso che stiamo trattando noi ora), ma molti altri assimilati limitandone l'applicazione, di fatto, solo agli scarichi industriali..
Che ne pensate?
Altro dubbio:
nel caso in cui la stessa Azienda, come puo' capitare per le grosse tenute agricole che hanno molte unità immobiliari (eventualmente anche su Comuni diversi) ha una sola ragione sociale e centro aziendale, è soggetta ad una sola AUA , ad una per ogni scarico o una per ogni "agglomerato"?
grazie
Buongiorno,
abbiamo alcuni dubbi sull'applicazione dell'Aua in azienda agricola perche',
il DPR 59/2013 dispone (in estrema sintesi) che l'autorizzaione unica deve essere richiesta da un "gestore". All'art. 2, definisce gestore: [i]"la [i]persona fisica o giuridica che ha potere decisonale circa l'instllazione o l'esercizio dello stabilimento[/i]....". La normativa specifica in materia di scarichi idrici, (sia nazionale ovvero il Codice dell'Ambiente all'art. 74) lettera nn) sia quella regionale ovvero la L. 20/06 all'art. 2) danno la definizione di stabilimento definindolo come :"[i]tutta l'area sottoposta al controllo di un unico gestore, nella quale si svolgono attività commerciali o industriali che comportano la produzione, la trasformazione e/o l'utilizzazione delle sostanze di cui all'allegato 8 parte terza al decreto legislativo[/i]....".[/i]Da una lettura asettica di quanto sopra, senza tenere conto dei principi per i quali è stata emessa la "normativa AUA", sembrerebbe, possibile escludere da tale procedimento (AUA), un'azienda agricola che produce solo scarichi domestici.
Inoltre, visto che la definizione è molto "stringente" si escluderebbero non solo le aziende agricole (come il caso che stiamo trattando noi ora), ma molti altri assimilati limitandone l'applicazione, di fatto, solo agli scarichi industriali..
Che ne pensate?
Altro dubbio:
nel caso in cui la stessa Azienda, come puo' capitare per le grosse tenute agricole che hanno molte unità immobiliari (eventualmente anche su Comuni diversi) ha una sola ragione sociale e centro aziendale, è soggetta ad una sola AUA , ad una per ogni scarico o una per ogni "agglomerato"?
grazie
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L'AUA da norma di semplificazione è diventata norma di COMPLICAZIONE, anche nel campo di applicazione.
A mio avviso la norma va interpretata in senso ampliativo nel senso che, se ricorrono i presupposti indicati in termini di procedimenti attivabili essa trova applicazione pur con le precisazioni e mitigazioni descritte nella circolare ministeriale.
http://www.minambiente.it/normative/circolare-del-ministro-dellambiente-su-aua
A mio avviso tutti gli scarichi vanno in AUA e si attiva una AUA per ogni impresa/unità immobiliare.
Altrimenti dovremmo sostenere che una grande impresa fa una sola AUA in tutti gli stabilimenti di tutta Italia ...