Buongiorno,
vi contatto , per avere informazioni in merito all'apertura di uno studio professionale per consulenze infermieristiche all'interno di una abitazione (destinazione residenziale).
La stanza adibita per i trattamenti e le consulenze è di circa 14 mq. Analoga è la sala d'attesa.
L'idea sarebbe di proporre consulenze infermieristiche, abbinando trattamenti di radiofrequenza. Per quest'ultima attività è obbligatorio l'utilizzo di un macchinario, non invasivo e portatile, da poter quindi effettuare anche a livello domiciliare.
Il mio cliente mi comunica che si è informato presso il proprio collegio di appartenenza(IPASVI) ricevendo verbalmente un parere favorevole.
Vi chiederei di esprimervi, e farmi sapere se deve essere presentata pratica al SUAP, ed eventualmente la tipologia di atti da produrre, nei seguenti casi:
1) studio e sala di attesa, in stanze all'interno di più ampio fabbricato a destinazione residenziale, per consulenze infermieristiche;
2)studio e sala di attesa in stanze all'interno di più ampio fabbricato a destinazione residenziale,per consulenze infermieristiche e trattamenti di radiofrequenza.
Cordiali Saluti
Guarda qua:
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=6025.0
L'attività di studio professionale - esercizio di professione come lavoratore autonomo se svolto in porzione di apparatemento non determina la necessità di un cambio uso.
Nel tuo caso non vedo una normativa specifica e quindi non vedo parametri dimensionali da rispettare se non quelli generali delgli ambienti (vdi regolamento urbanistico).
le consuelnza infermieristiche, in quanto attività non propriamente mediche (così come il podologo, il fisioterapista, ecc) non necessitano di autorizzazione. Casomai occorre sentire il condominio dove si va ad esercitare e, naturalemnete, l'ordine degli infermieri professionali.
http://www.nursingproject.it/liberaProfessione.php
Suggerisco una lettura di questo parere legale, come approfondimento:
http://www.ipasvibs.it/files/quesito_n_5-04apertura_ambulatorio_infermieristic.pdf