Data: 2013-12-10 07:01:01

Attività di somministrazione gestita da un'Associazione

Salve. Un associazione ha presentato una SCIA per inizio attività di somministrazione ed alimenti.

Domande:

1)      Come associazione dovrebbe essere soggetta al D.P.R. n. 235/2001 e poiché non aderente ad enti od organizzazioni nazionali dovrebbe in realtà presentare domanda di autorizzazione anziché una SCIA. Giusto?

2)      La somministrazione può essere riservata ai soli associati. Giusto?

3)      Ci sono casi in cui un’associazione può somministrare anche a non soci? Oppure in tal caso deve comunque trattarsi di [b]Impresa individuale o comunque di società iscritta alla CCIAA[/b]? Si precisa che l'associazione è anche dotata di Partita Iva.





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Data: 2013-12-11 19:48:00

Re:Attività di somministrazione gestita da un'Associazione

Oggi non ha più senso parlare di scia o autorizzazizone per somministrazione in circoli privati.
Sempre di SCIA si tratta e mai occorrono i requisiti professionali neanche se la somministrazione viene data in gestione.

Se si avviata tale fattispecie, la somministrazione è riservata ai soci. La giurisprudenza ha chiarito che la presenza occasionale di accompagnatori non soci (es. il nipote cha accompagna il nonno al circolo delle bocce) è ammessa (relativamente alla somministrazione).

L'organizzazione di eventi sporadici per la raccolta fondi o comunque per lo svolgimento di attività istuzionali sono considerati legittimi e non concorrona alla formazione di redditop tassabile. DA un punto di vista amministrativo dovrà essere presentata una SCIA per somministrazione temporanea.

Vedi art. 25 dfella legge n. 133/99

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