buonasera.nel 2008 abbiamo(siamo una società sas insieme a mia madre e i miei fratelli)affittato, con regolare contratto davanti al notaio e regolarmente registrato, ad un'altra sas un'attività di bar,pasticceria con sede in un determinato locale l'attività di bar e in altri due locali attigui l'attività di laboratorio per la produzione di tavola calda,pasticcerie ,gelateria e gastronomia...
il canone concordato era di euro 1500 + iva.
Ora,oltre a non pagare più il canone intero da diverso tempo corrispondendo solamente acconti,di sua iniziativa e senza che ne fossimo a conoscenza ha sciolto il contratto di affitto dell'immobile oggetto di un laboratorio spostandolo in un'altro locale da lui affittato.tutto ciò ha comportato la perdita dell'autorizzazione sanitaria che era stata rilasciata per il "vecchio" laboratorio e dove opera adesso non è in possesso delle sopraddetta autorizzazione.
secondo voi esistono i presupposti per proporre ricorso art.700 per la restituzione dell'azienda(chi ha fondato motivo di temere che durante il tempo occorrente per far valere il suo diritto in via ordinaria, questo sia minacciato da un pregiudizio imminente e irreparabile, puo’ chiedere con ricorso al giudice i provvedimenti d’urgenza) e se si in quanto tempo si potrà avere l'ordinanza.
grazie
Il rimedio ex art. 700 c.p.c. in questo caso è possibile e opportuno. Sul punto si segnala una recente decisione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, secondo la quale "[i]il rimedio del ricorso all'articolo 700 c.p.c. per ottenere il rilascio dell'azienda concessa in affitto appare quello più funzionale ad assicurare la restituzione dell'azienda al proprietario nel più breve tempo possibile, al fine di consentirne la ripresa di una piena funzionalità ed operatività, obiettivi, questi, che non potrebbero essere assicurati da un provvedimento di sequestro giudiziario, di certo più idoneo alla conservazione del bene per impedirne deterioramenti, alterazioni o la sottrazione. Tribunale Santa Maria Capua Vetere 20 ottobre 2011.[/i]"
Altre considerazioni in linea con quanto sopra, possono trovarsi qui: http://www.dirittoperillavoro.it/index.php?option=com_content&view=article&id=112:a&catid=35:top-news&Itemid=77
Per quanto riguarda la tempistica dell'emissione del provvedimento ex art. 700 c.p.c., va detto che molto dipende dalle condizioni operative dei singoli tribunali, dal carico di lavoro, dalla rapidità della gestione dei fascicoli da parte delle cancellerie, dai magistrati ecc. Ragionevolmente una settimana-dieci giorni, dovrebbe essere il tempo massimo per l'emissione.
la ringrazio per la sua risposta
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