Supponiamo: scia presentata in via telematica (scansione della documentazione cartacea). E' stata barrata una voce diversa da quella che doveva essere barrata( nella fattispecie un requisito professionale diverso da quello realmente posseduto e documentato). Con la vecchia carta sarebbe bastata una nota in rettifica debitamente timbrata e controfirmata, ma ora come posso revisionare un file firmato digitalmente?
riferimento id:1623
Supponiamo: scia presentata in via telematica (scansione della documentazione cartacea). E' stata barrata una voce diversa da quella che doveva essere barrata( nella fattispecie un requisito professionale diverso da quello realmente posseduto e documentato). Con la vecchia carta sarebbe bastata una nota in rettifica debitamente timbrata e controfirmata, ma ora come posso revisionare un file firmato digitalmente?
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premesso che a mio avviso la SCIA è valida con la semplice e generica autocertificazione dei requisiti. In caso di erronea indicazione è sufficiente una comunicazione di rettifica (semplice SCIA da parte del delegato con procura o del diretto interessato).
In alternativa basta reinviare tutta la documentazione con la documentazione corretta.
Io per una SCIA sul B&B ho banalmente indicato per errore numero 2 doppie invece di una. Un semplicissimo errore di distrazione, visto che poi il numero totale delle camere era corretto (una), così come lo si poteva vedere dalla planimetria firmata da architetto e dall'autocertificazione. Nonostante ciò, mi hanno costretto a rispedire una nuova SCIA completa, con un nuovo numero di protocollo e facendomi ripagare la reversale (che nel frattempo è passata da 150€ a 250€). Vi sembra normale?
EDIT: Allego la vergognosa clausola presa direttamente dal sito SUAP
Io per una SCIA sul B&B ho banalmente indicato per errore numero 2 doppie invece di una. Un semplicissimo errore di distrazione, visto che poi il numero totale delle camere era corretto (una), così come lo si poteva vedere dalla planimetria firmata da architetto e dall'autocertificazione. Nonostante ciò, mi hanno costretto a rispedire una nuova SCIA completa, con un nuovo numero di protocollo e facendomi ripagare la reversale (che nel frattempo è passata da 150€ a 250€). Vi sembra normale?
EDIT: Allego la vergognosa clausola presa direttamente dal sito SUAP
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Non ritengo sbagliato il comportamento del Comune.
A STRETTO RIGORSE avrebbero potuto inviare gli atti in Procura per false dichiarazioni.
Il sistema delle AUTOCERTIFICAZIONI dà il vantaggio di semplificare e consentire l'avvio immediato .... ma impone la massima attenzione.
FORMALMENTE si tratta di una scia irregolare e quindi giustamente andava ripresentata ex novo.
Io per una SCIA sul B&B ho banalmente indicato per errore numero 2 doppie invece di una. Un semplicissimo errore di distrazione, visto che poi il numero totale delle camere era corretto (una), così come lo si poteva vedere dalla planimetria firmata da architetto e dall'autocertificazione. Nonostante ciò, mi hanno costretto a rispedire una nuova SCIA completa, con un nuovo numero di protocollo e facendomi ripagare la reversale (che nel frattempo è passata da 150€ a 250€). Vi sembra normale?
EDIT: Allego la vergognosa clausola presa direttamente dal sito SUAP
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Non ritengo sbagliato il comportamento del Comune.
A STRETTO RIGORSE avrebbero potuto inviare gli atti in Procura per false dichiarazioni.
Il sistema delle AUTOCERTIFICAZIONI dà il vantaggio di semplificare e consentire l'avvio immediato .... ma impone la massima attenzione.
FORMALMENTE si tratta di una scia irregolare e quindi giustamente andava ripresentata ex novo.
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Così come concepiscono che possano mancare degli allegati o essere errati, e permettono di conseguenza la loro correzione, perché non dovrebbero permettere la correzione di un errore così banale? Dove sarebbe l'astrusità in una semplice rettifica dove si corregge il numero di camere doppie, da due a una? Considerando poi che la planimetria, la dichiarazione asseverata e tutti gli altri documenti confermano la presenza di una sola camera (incluso lo stesso parametro "camere totali"), dovrebbe essere un procedimento ancora più semplice no?
False dichiarazioni? E dove sarebbero queste false dichiarazioni? Se la piantina, l'architetto e io stesso dichiaro che la camera per B&B è una sola, come potrebbero mai esserci due doppie? Avessi imbrogliato dichiarando ovunque due camere lo capirei, ma qui stiamo veramente a livelli maniacali...
Tra l'altro in questo modo si deve ricominciare tutto da capo, loro devono rifare tutti i controlli nuovamente su tutti i punti della SCIA, anche quelli già confermati (cioè tutti). Inoltre sempre in questo modo c'è il rischio di creare nuovi errori.
In conclusione, come è giustificato l'aumento del costo del servizio da 150€ a 250€? E come è possibile che il controllo di una SCIA richieda così tanto denaro?
P.s. Il cambio di anagrafe, denominazione dell'attività, ecc. sono tutte cose contemplate, quindi la modifica della SCIA esiste, e costerebbe solo 16€ (a me; cinque minuti del loro tempo, a loro).
P.p.s. Ma poi non è stato lei stesso ad aver affermato tre anni fa che potrebbe bastare una semplice rettifica? Se per la dichiarazione di un requisito professionale errato poteva bastare una rettifica, perché in questo caso no?
Comunque, tralasciando la polemica (ormai) sterile, per la quale mi scuso, come dovrei comportarmi ora? Mi spiego meglio. Io ho già compilato la nuova SCIA, pagato nuovamente la reversale e inviato tutto, ricevendo un nuovo protocollo. Ora, il rifiuto della vecchia SCIA è avvenuto DOPO i 60 giorni di silenzio/assenso, quindi che succede? Il rifiuto presumo sia valido in ogni momento, ma per questi 60 giorni ormai passati, ero in regola?
Grazie.
Comunque, tralasciando la polemica (ormai) sterile, per la quale mi scuso, come dovrei comportarmi ora? Mi spiego meglio. Io ho già compilato la nuova SCIA, pagato nuovamente la reversale e inviato tutto, ricevendo un nuovo protocollo. Ora, il rifiuto della vecchia SCIA è avvenuto DOPO i 60 giorni di silenzio/assenso, quindi che succede? Il rifiuto presumo sia valido in ogni momento, ma per questi 60 giorni ormai passati, ero in regola?
Grazie.
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Salve,
lo sfogo è più che giustificato .... ci mancherebbe altro!
Nel primo posto non era chiaro che nel corpo della SCIA tutti i punti indicavano 1 camera invece di due (presente solo nel modello).
Ovviamente questa situazione cambia la prospettiva ed effettivamente poteva anche ipotizzarsi una RETTIFICA invece che una nuova SCIA e sicuramente la circostanza esclude l'ipotesi di false dichiarazioni.
Ciò detto ... spesso il rigore formale nella gestione delle SCIA è giustificato dai software di gestione che, in caso di "errori", non consentono rettifiche lato back-office.
A volte è dato da formalismi degli uffici.
Secondo me siamo in quei casi in cui è difficile dire chi ha ragione e chi torto.
Provo a rispondere ad alcuni tuoi quesiti:
1) i diritti di istruttoria devono essere stabiliti con delibera di giunta comunale che ha alla base una delibera di consiglio
2) l'entità dei diritti deve essere ragionevolmente proporzionale al "lavoro" svolto dall'ufficio per la gestione documentale. Su cifre fino a 100 euro mi sono sempre espresso per la ragionevolezza. 250 euro è una cifra che potrebbe essere sindacata! Teoricamente potresti rifiutarti di pagare impugnando l'atto di richiesta di pagamento .... ma sono battaglie di principio che non consiglierei mai di fare
3) quanto alla vecchia SCIA a mio avviso essa è produttiva di effetti ABILITATIVI in quanto è chiaramente errata (quindi correggo parzialmente il mio primo post). Il fatto che sia ripresentata ex novo costituisce soltanto una rettifica formale e per questo TI CONSIGLIO di scrivere nelle note alla nuova scia "La presente viene ripresentata quale integrazione documentale alla scia del .... prot .... da intendersi produttiva di effetti abilitativi e a mera correzione dell'errata indicazione del numero di camere nel modello" così da essere tutelato.
Salve, grazie per la risposta.
Purtroppo la SCIA l'ho ripresentata il giorno dopo del rifiuto quindi non ho "fatto in tempo" a mettere la clausola di cui parli nelle note.
Non mi è però ben chiara la faccenda dei 60 giorni. La SCIA funziona col silenzio/assenso oltre i 60 giorni dalla presentazione. Poiché il rifiuto è arrivato DOPO i 60 giorni (circa 1-2 settimane dopo), come devo regolarmi per i giorni passati? Ovvero, il periodo dalla presentazione della SCIA al rifiuto della stessa, è considerato valido? Rischio multe?
Grazie!
Salve, grazie per la risposta.
Purtroppo la SCIA l'ho ripresentata il giorno dopo del rifiuto quindi non ho "fatto in tempo" a mettere la clausola di cui parli nelle note.
Non mi è però ben chiara la faccenda dei 60 giorni. La SCIA funziona col silenzio/assenso oltre i 60 giorni dalla presentazione. Poiché il rifiuto è arrivato DOPO i 60 giorni (circa 1-2 settimane dopo), come devo regolarmi per i giorni passati? Ovvero, il periodo dalla presentazione della SCIA al rifiuto della stessa, è considerato valido? Rischio multe?
Grazie!
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Il discorso è troppo complesso.
La SCIA non soggiace a silenzio-assenso in senso proprio. La scia è una autocertificazione ed è possibile intervenire nei 60 giorni in determinate condizioni ma anche DOPO in altre condizioni.
Inoltre c'è il problema delle dichiarazioni non corrette.
Al momenti NON poniamoci il problema .... entro 90 giorni si prescrive l'eventuale esercizio in quel periodo e non potranno essere fatti più verbali.
LA PRASSI è nel senso che in questi casi non vengono elevati verbali.
[size=14pt][color=red][b]Nuove norme sulla SCIA ed i CONTROLLI (L. 241/1990) - in vigore dal 28/8/2015[/b][/color][/size]
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LEGGE 7 agosto 2015, n. 124 Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. (15G00138)
(GU Serie Generale n.187 del 13-8-2015)
[color=red][b]note: Entrata in vigore del provvedimento: 28/08/2015[/b][/color]
Art. 6 - Autotutela amministrativa
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