Buongiorno,
sono titolare di un agriturismo in Toscana, autorizzato al solo pernottamento in unità abitative indipendenti. Esiste inoltre una sala comune attrezzata con cucina e bagni, da essere liberamente utilizzata, a discrezione degli ospiti, come ulteriore luogo conviviale e di aggregazione. Non svolgo alcuna attività di somministrazione di alimenti e non ho pertanto presentato alcuna documentazione all'ASL di competenza.
Un'agenzia ha prenotato un soggiorno nella struttura per alcuni suoi clienti. Operando con mandato senza rappresentanza fatturerò il corrispettivo pattuito per il soggiorno direttamente alla stessa nella sua qualità di committente del servizio. L'agenzia avrebbe intenzione di organizzare, durante il soggiorno, esclusivamente con proprio personale e procurando direttamente gli alimenti, un corso di cucina per gli stessi ospiti, utilizzando per tale scopo la sala-comune presente in agriturismo. Al termine della preparazione i partecipanti al corso, mangeranno le pietanze da loro preparate. Nessun compenso verrà percepito dalla struttura per l'utilizzo della sala-comune, in quanto la stessa, facendo parte dei servizi messi normalmente a disposizione, è liberamente fruibile da qualsiasi ospite.
Volevo sapere a quali adempimenti amministrativi sono soggetto come proprietario nel caso sopraindicato, considerando che il MSE con la risoluzione 98416 del 12.06.13 (anche se per un caso diverso) ha confermato che la preparazione del cibo (il corso di cucina potrebbe esserlo...) nel luogo nel quale viene servito (sala-comune), è classificata come somministrazione di alimenti e bevande.
Come proprietario devo effettuare notifica alla ASL per questa (indiretta) attività di somministrazione?
In conseguenza di ciò la sala comune (normalmente utilizzata dagli ospiti come luogo conviviale di aggregazione) deve avere specifici requisiti igienico-sanitari?
Inoltre nel caso in cui gli ospiti richiedano e paghino DIRETTAMENTE l'intervento di un cuoco per la preparazione di cibi all'interno dell'unità abitativa nella quale soggiornano e/o della sala-comune, a quali adempimenti sono tenuto?
Dal momento che è l'agenzia che vende e "costruisce" il pacchetto in favore dei propri clienti (la struttura fornisce infatti la sola ospitalità), oppure sono direttamente gli ospiti che contattano il cuoco, riterrei, come proprietario, di non essere soggetto ad alcun adempimento amministrativo, ad eccezione di quello (suggerito dalla Questura ed estremamente prudenziale!) di annotare in un registro informale, la temporanea presenza di tali soggetti (cuoco o insegnante del corso di cucina) all'interno della struttura, giustificandone così la presenza in caso di un eventuale controllo di PS sulle persone alloggiate.
A quali eventuali adempimenti, ove esistenti, sarebbero soggetti l'agenzia che organizza il corso di cucina o il "cuoco a domicilio"?
Grazie per la risposta.
Nella circolare da te citata si parla, per quanto particolare, si tratta di un’attività di somministrazione vera e propria dove un avventore acquista cibi e bevande da un soggetto che li prepara e vende. Nel tuo caso si tratta di una corso di cucina dove non c’è un pubblico che può accedere per consumare i cibi. A parere mio mancano i cannatati anche per una eventuale classificazione dell’attività come catering, banqueting, ecc. L’attività principale resta quella “scolastica”, il fatto che poi si consumino o meno i cibi da parte degli stessi partecipanti ai corsi non dà luogo all’ipotesi di esercizio di somministrazione.
In ogni caso il mero proprietario della struttura non deve fare niente, tutt’al più sarebbe il gestore del servizio che dovrebbe presentare le pratiche ma, come ho detto, la scuola di cucina è liberamente esercitabile senza notifica sanitaria né SCIA per catering o banqueting.
Risoluzione n. 556099 del 1998
[i]...l'esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande non è imputabile al soggetto che si limita ad affittare "i saloni e il giardino della propria abitazione (...) a persone fisiche che usano la suddetta (...) per particolari cerimonie quali: matrimoni, lauree, feste dei 18 anni", rivolgendosi a "ditte di catering regolarmente autorizzate che portano e somministrano a propria cura quanto concordato con il locatario". Quanto sopra, fermo restando, ovviamente, il carattere di sporadicità della locazione, il possesso dell'autorizzazione ex art. 3, comma 6, della legge 25.8.1991, n. 287 da parte della ditta che esercita la somministrazione nell'immobile, nonché il rispetto di tutti i requisiti tecnici ed igienico sanitari prescritti da altre disposizioni normative che ne possano condizionare l'uso da parte del locatario.
[/i]
Anche nel caso del cuoco a domicilio il proprietario non deve fare nulla. A prescindere dal discorso scuola di cucina, l’attività del cuoco a domicilio, in genere, viene affrontata nel seguente modo. Se il cuoco fornisce solo attività di lavoro autonomo recandosi nel luogo indicato dal committente per preparare un pasto con attrezzatura e materie prime che trova in loco, allora è liberamente esercitabile. Se, invece, il cuoco a domicilio agisce con attrezzatura propria, acquista le materie prime e va a cucinarle presso il cliente facendosi pagare, quindi, anche il pasto, allora è inquadrabile come attività di catering/banqueting e coma tale soggetta a SCIA (senza la necessità di requisiti professionali) e (in via super garantista) anche a notifica sanitaria
Segui il consiglio della Questura ma a volte mi sembra di essere sotto la cortina di ferro della vecchia unione sovietica, magari puoi anche registrare le conversazioni, non si sa mai :-)
Buonasera, volevo sapere se era possibile come titolare di un ristorante, effettuare un corso di formazione per cuoco ad una persona nel mio ristorante.
riferimento id:16078
Buonasera, volevo sapere se era possibile come titolare di un ristorante, effettuare un corso di formazione per cuoco ad una persona nel mio ristorante.
[/quote]
Puoi fare quel che vuoi ... non esiste un titolo di studio specifico per fare corsi di formazione (a meno che non si vogia che siano riconosciuti validi per quale fine, es. sicurezza, haccpp ecc..). Se non serve riconoscimento puoi organizzarli e svolgerli a piacimento