Data: 2013-10-21 09:52:54

riforme istituzionali

Orami un anno orsono, in vista dell'imminente soppressione delle Province, lo statuto della circoscrizione di decentramento amministrativo della Provincia presso cui lavoro è stato pesantemente modificato, così da trasformare questo Ente, un tempo "filiazione della Provincia" dotata di ampia autonomia gestionale e organizzativa, in Unione di Comuni. Non vorrei entrare nel merito del dibattito sui circondari, ma solo rilevare che il processo complessivo di riforma, solo abbozzato, ha prodotto, sul piano del concreto lavoro qutidiano, risultati "schizofrenici".

Nel nostro territorio, in linea con una tradizione di stretto contatto con i Comuni riferimento (e in modo più aderente al dettato normativo), tutti gli uffici  che gestivano competenze provinciali legate al controllo delle attività produttive hanno dato subito avvio al passaggio delle pratiche dai SUAp comunali, hanno trasformato le varie pratiche autorizzatorie in SCIA e hanno aderito fin da subito alla previsione normativa dell'obbligo di trasmissione delle pratiche tramite PEC. Non altrettanto è avvenuto nella "casa madre". Questo non rappresentava un problema fin quando sussisteva un ente di decentramento amministrativo che godeva per statuto di diverse forme di autonomia, ma oggi non è più così. Dovremmo a questo punto unificare modulistica e procedure a quelle della "casa madre", compiendo un salto all'indietro? Non so proprio cosa è più corretto fare.

Grazie per i vostri suggerimenti.

riferimento id:15996

Data: 2013-10-21 21:10:25

Re:riforme istituzionali


Orami un anno orsono, in vista dell'imminente soppressione delle Province, lo statuto della circoscrizione di decentramento amministrativo della Provincia presso cui lavoro è stato pesantemente modificato, così da trasformare questo Ente, un tempo "filiazione della Provincia" dotata di ampia autonomia gestionale e organizzativa, in Unione di Comuni. Non vorrei entrare nel merito del dibattito sui circondari, ma solo rilevare che il processo complessivo di riforma, solo abbozzato, ha prodotto, sul piano del concreto lavoro qutidiano, risultati "schizofrenici".

Nel nostro territorio, in linea con una tradizione di stretto contatto con i Comuni riferimento (e in modo più aderente al dettato normativo), tutti gli uffici  che gestivano competenze provinciali legate al controllo delle attività produttive hanno dato subito avvio al passaggio delle pratiche dai SUAp comunali, hanno trasformato le varie pratiche autorizzatorie in SCIA e hanno aderito fin da subito alla previsione normativa dell'obbligo di trasmissione delle pratiche tramite PEC. Non altrettanto è avvenuto nella "casa madre". Questo non rappresentava un problema fin quando sussisteva un ente di decentramento amministrativo che godeva per statuto di diverse forme di autonomia, ma oggi non è più così. Dovremmo a questo punto unificare modulistica e procedure a quelle della "casa madre", compiendo un salto all'indietro? Non so proprio cosa è più corretto fare.

Grazie per i vostri suggerimenti.
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Ciao, conosco la vicenda .... ed in generale negli ultimi 10 anni ho assistito a salti indietro che nemmeno in "Ritorno al futuro" si vedono.
Spesso queste scelte non sono nemmeno volute (lo fossero, ti potrei dare dei consigli!), spesso sono il frutto di mancata cognizione della realtà organizzativa, a volte di interessi privati (poltrone o altro), a volte di interessi economici .....

Non ti posso dare suggerimenti .... posso fare i migliori auguri .... e noi siamo qui a disposizione per fornire un supporto.

Ciao

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