Recentemente è pervenuta al mio Comune l’istanza di riconoscimento dell’indennità di esproprio, ai sensi dell’art. 42 bis del DPR 327/2001 e ss.mm.ii., presentata da un privato e riguardante un immobile di consistenza di circa 150 mq. In particolare: l’immobile ricade in zona omogenea “B” di completamento residenziale e il Comune ha realizzato su detto appezzamento il tratto terminale di una strada.
La realizzazione risale a circa 30 anni fa e l’esecuzione è avvenuta senza l’attivazione di un valido ed efficace provvedimento di esproprio o dichiarativo della pubblica utilità; l’immobile risulta ormai irrimediabilmente trasformato e compromesso.
Tutto ciò premesso, si chiede: nell’ipotesi in cui si decidesse d interrompere il carattere permanente dell’illecita occupazione e quindi procedere alla legittima acquisizione attraverso il meccanismo disciplinato dall’art. 42 del DPR. 327/2001 e ss.mm.ii., è esattamente da quel momento che occorre far decorrere il termine quinquennale della prescrizione?
Per contro, fino a quando non ci si attiva per interrompere l’illecita occupazione, il privato è di fatto realmente legittimato a continuare a chiedere tale risarcimento?