Gentilissimi,
porgo un secondo quesito. Un privato che ha la disponibilità di un ampio parcheggio clienti (spazio privato ad uso pubblico), vuole organizzare un mercatino straordinario con la presenza di operatori extra-comunali agricoli e commerciali (circa 6 banchi), impostato sul tema della filiera corta km0. Si tratterebbe di un progetto pilota.
Abbiamo difficoltà ad avere risposte certe da parte dell'Amministrazione Comunale, per cui pensavamo di presentare una richiesta di autorizzazione con allegata una relazione descrittiva dell'evento, una planimetria del parcheggio, l'elenco degli operatori presenti ed il programma della manifestazione, che sarà giornaliera. La richiesta la presenteremmo a nome dell'amministratore della srl organizzatrice, sperando in questo modo di ottenere una risposta (eventualmente anche un diniego). Vi chiedevo un parere nel merito normativo e procedurale.
saluti
Scusa se rispondo solo adesso, troppe cose da fare :-)
La cosa può essere affrontata da vari punti di vista. Se si vuole percorrere la strada del “mercato” nell’accezione classica del termine occorre innanzitutto che l’area sia pubblica o privata ma comunque nella disponibilità dell’amministrazione comunale. Occorre, quindi, almeno un contratto fra privato e amministrazione comunale per la disponibilità dell’area. Detto questo, l’amministrazione comunale, se vuole e ai sensi del proprio regolamento comunale, potrebbe anche prevedere un mercato sperimentale e poi provvedere all’aggiornamento del piano del commercio su area pubblica in sede successiva. Il mercato sperimentale potrebbe essere velocemente istituito dalla Giunta. In ogni caso si applicherebbero, però, le previsioni di concorso pubblico per l’assegnazione dei posteggi di cui all’accordo stato/regioni del luglio 2012 (a chi tocca il posteggio non si sa). Questa fattispecie resta a completa discrezione dell’amministrazione comunale e si applica la LR n. 28/2005. I banchi saranno riservati agli operatori professionali commerciali e agricoli.
Sappi che l’esercizio di commercio su area privata, ancorché effettuato con banchi mobili ma in modo ricorrente, configura esercizio commerciale in sede fissa (come fosse una bottega) con tutti gli annessi e connessi (destinazione d’uso commerciale, SCIA e anche sanzioni...).
Altra strada potrebbe essere quella del mercato agricolo ai sensi del DM 20/11/2007. In questo caso si applica una disciplina particolare (leggi il DM è scritto in modo semplice) che prevede un disciplinare che l’amministrazione sottoscrive con le associazioni dei produttori agricoli. Il mercato è riservato ai produttori agricoli locali. Anche in questo caso ci sarà una procedura ad evidenza pubblica ma su criteri comunali in funzione di finalità come i “km zero”, la salvaguardia della tipicità dei prodotti, ecc.
Ti incollo un paio di disposizioni di cui al DM citato dalle quali capisci subito la differenza di disciplina:
[i]I comuni, anche consorziati o associati, di propria iniziativa o su richiesta degli imprenditori singoli, associati o attraverso le associazioni di produttori e di categoria, istituiscono o autorizzano i mercati agricoli di vendita diretta che soddisfano gli standard di cui al presente decreto. Le richieste di autorizzazione complete in ogni loro parte, trascorsi inutilmente sessanta giorni dalla presentazione, si intendono accolte.
I mercati agricoli di vendita diretta possono essere costituiti, su area pubblica, in locali aperti al pubblico nonché su aree di proprietà privata.
L'esercizio dell'attività di vendita all'interno dei mercati agricoli di vendita diretta, (...) non è assoggettato alla disciplina sul commercio.
[/i]