Buongiorno, ho parecchia confusione in testa e non riesco a ragionare...per cui aiuto!!
Una società agricola composta da tre soci (padre e due figli) ha sede nel nostro Comune dove esercita anche attività agrituristica (ricettività/degustazione/ippoturismo ecc..).
Nei terreni acquistati a suo tempo dall'azienda agricola, fino al 20 aprile u.s., era presente un ristorante (titolare di una vecchia autorizzazione del 1988 di pubblico esercizio) gestito quindi in autonomia da una snc avente natura commerciale.
La società agricola in questione quando ha acquistato gli immobili ha, quindi, trovato la situazione del ristorante già in corso.
Ad oggi il titolare del ristorante ha risolto anticipatamente il contratto di affitto pertanto loro vorrebbero inglobare il ristorante nell'attività agrituristica offrendo, ad ospiti dell'agriturismo ed ai non ospiti, la somministrazione di alimenti e bevande.
Oltre, ovviamente, a dover presentare una Scia agrituristica con relazione allegata, ove comunque dovranno dimostrare il mantenimento della principalità agricola, rispetto all'attività agrituristica, mi si pone il problema del requisito professionale per la somministrazione.
Uno dei requisiti professionali previsti dall'art. 13bis del DPGR 46/r/2004 è il possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP) con iscrizione nell'anagrafe regionale ai sensi della L.R. 45/2007 e se tale qualifica è posseduta dalla società direi possa andare bene ed essere quindi sufficiente anche per la somministrazione ai non ospiti? Se non erro la legge 30/2003 non distingue fra somministrazione destinata agli ospiti e somministrazione aperta purchè sia verificata la complementarità e principalità dell'attività agricola....SPERO DI ESSERMI SPIEGATA BENE!!!
Altra domanda riguarda l'art. 13 del dpgr 46/r/2004 ossia i prodotti utilizzabili: mi si chiede se fra i prodotti di uso comune utilizzabili possano essere inclusi anche i profiteroles ed il gelato in genere. Ho letto in uno dei vostri post che te, caffè, coca cola, aranciata, super alcoolici classici possono rientrare nella dicitura di uso comune purchè sia rispettata la ratio della legge sugli agriturismi ossia "riservare a questi prodotti una parte marginale nella somministrazione anche se tutto poi è nella discrezionalità dell'organo di vigilanza. Secondo voi, quindi, i prodotti di cui sopra dovranno essere inseriti nella relazione elencandoli come tali?
Ultimo quesito: il padre è socio anche in altra azienda agricola che ha sede in Lombardia. Qui produce cereali in genere, alleva suini e bovini. Mi si chiede se questi prodotti possano essere somministrati nel ristorante dell'agriturismo. Leggendo l'art. di cui sopra a me sembra palese il NO!!
Dimenticavo di dire che nessuno dei soci ha residenza nel ns. comune pertanto è evidente che nessuno di loro parteciperà attivamente alla ristorazione-saranno tutti dipendenti dell'agriturismo a "gestirlo" (cuochi/camerieri ecc...) ED, A PARERE MIO, TUTTO CIO' SNATURA LA RISTORAZIONE AGRITURISTICA...(ma è solo un mio parere...quindi avrei piacere di conoscere anche il vostro.... ;D)
Attendo con ansia vs. delucidazioni in una materia, per me, così complessa....
Saluti e grazie,
Fulvia
Buongiorno, ho parecchia confusione in testa e non riesco a ragionare...per cui aiuto!!
Una società agricola composta da tre soci (padre e due figli) ha sede nel nostro Comune dove esercita anche attività agrituristica (ricettività/degustazione/ippoturismo ecc..).
Nei terreni acquistati a suo tempo dall'azienda agricola, fino al 20 aprile u.s., era presente un ristorante (titolare di una vecchia autorizzazione del 1988 di pubblico esercizio) gestito quindi in autonomia da una snc avente natura commerciale.
La società agricola in questione quando ha acquistato gli immobili ha, quindi, trovato la situazione del ristorante già in corso.
Ad oggi il titolare del ristorante ha risolto anticipatamente il contratto di affitto pertanto loro vorrebbero inglobare il ristorante nell'attività agrituristica offrendo, ad ospiti dell'agriturismo ed ai non ospiti, la somministrazione di alimenti e bevande.
[color=red]Codesto fabbricato dovrebbe essere a destinazione d’uso commerciale. Rammenta che l’attività agrituristica può essere svolta sia in edifici con destinazione d’uso a fini agricoli che in edifici classificati come civile abitazione. Senti in proposito l’ufficio Edilizia/Urbanistica[/color]
Oltre, ovviamente, a dover presentare una Scia agrituristica con relazione allegata, ove comunque dovranno dimostrare il mantenimento della principalità agricola, rispetto all'attività agrituristica, mi si pone il problema del requisito professionale per la somministrazione.
Uno dei requisiti professionali previsti dall'art. 13bis del DPGR 46/r/2004 è il possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale (IAP) con iscrizione nell'anagrafe regionale ai sensi della L.R. 45/2007 e se tale qualifica è posseduta dalla società direi possa andare bene ed essere quindi sufficiente anche per la somministrazione ai non ospiti? Se non erro la legge 30/2003 non distingue fra somministrazione destinata agli ospiti e somministrazione aperta purchè sia verificata la complementarità e principalità dell'attività agricola....SPERO DI ESSERMI SPIEGATA BENE!!!
[color=red]Sì, la legge n. 30/2003 non distingue fra somministrazione agli alloggiati o meno. L’art. 2 della legge parla di: [i]somministrare pasti, alimenti e bevande, degustazioni e assaggi e organizzare eventi promozionali, utilizzando prodotti aziendali, integrati da prodotti delle aziende agricole locali, nonché da prodotti di origine e/o certificati toscani, nel rispetto del sistema della filiera corta[/i]
Se l’imprenditore agricolo o anche un addetto che svolge l’attività possiede la qualifica IAP, il requisito è professionale soddisfatto[/color]
Altra domanda riguarda l'art. 13 del dpgr 46/r/2004 ossia i prodotti utilizzabili: mi si chiede se fra i prodotti di uso comune utilizzabili possano essere inclusi anche i profiteroles ed il gelato in genere. Ho letto in uno dei vostri post che te, caffè, coca cola, aranciata, super alcoolici classici possono rientrare nella dicitura di uso comune purchè sia rispettata la ratio della legge sugli agriturismi ossia "riservare a questi prodotti una parte marginale nella somministrazione anche se tutto poi è nella discrezionalità dell'organo di vigilanza.
Secondo voi, quindi, i prodotti di cui sopra dovranno essere inseriti nella relazione elencandoli come tali?
[color=red]Confermo il post che citi anche se per il gelato e profiteroles la vedo più dura. Non sono bevande o “accessori alimentari” posti a corollario di una somministrazione eseguita con prodotti tradizionali, ma sono delle vere e proprie portate.
Il dessert, a parere mio, dovrà essere una portata che corrisponde ai requisiti di cui all’art. 13 del regolamento.
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Ultimo quesito: il padre è socio anche in altra azienda agricola che ha sede in Lombardia. Qui produce cereali in genere, alleva suini e bovini. Mi si chiede se questi prodotti possano essere somministrati nel ristorante dell'agriturismo. Leggendo l'art. di cui sopra a me sembra palese il NO!!
[color=red]I prodotti sono aziendali o locali o toscani. Quindi è come dici tu a meno che non si riesca a dimostrare che i prodotti provenienti da altre regioni siano comunque da considerare aziendali[/color]
Dimenticavo di dire che nessuno dei soci ha residenza nel ns. comune pertanto è evidente che nessuno di loro parteciperà attivamente alla ristorazione-saranno tutti dipendenti dell'agriturismo a "gestirlo" (cuochi/camerieri ecc...) ED, A PARERE MIO, TUTTO CIO' SNATURA LA RISTORAZIONE AGRITURISTICA...(ma è solo un mio parere...quindi avrei piacere di conoscere anche il vostro.... )
[color=red]Quando i soggetti esercenti soddisfano la condizione di legge non bisogna andare a cercare altre prerogative. L'esercizio dell'agriturismo è riservato agli imprenditori agricoli singoli e associati, di cui all'articolo 2135 del codice civile e possono essere addetti alle attività agrituristiche e sono considerati lavoratori agricoli ai fini della vigente disciplina previdenziale, assicurativa e fiscale i familiari, di cui all’articolo 230 bis del codice civile e tutti i lavoratori con contratti di lavoro ammessi nel settore agricolo.[/color]
Attendo con ansia vs. delucidazioni in una materia, per me, così complessa....
Saluti e grazie,
Fulvia
Seminario di approfondimento specialistico
[b]Firenze, 9 aprile 2015 ore 9.45-13.30[/b]
[color=red][b]Agriturismo, fattorie didattiche e attività sociali e di servizio
Lo stato attuale della LR 30/2003 e del regolamento 46R/2004
Disciplina della vendita diretta da parte dell'imprenditore agricolo[/b][/color]
Argomenti trattati:
- Evoluzione della normativa regionale sull’agriturismo alla luce del DPGR n. 74R/2014 e LR n. 4/2014
- Disciplina della Fattoria Didattica, requisiti professionali e disciplina transitoria
- Disciplina delle nuove attività agrituristiche sociali e di servizio ed attività complementari (piscina)
- Limiti della somministrazione agrituristica, concetto di UTE e altri aspetti procedurali
- Nuove modalità di redazione della SCIA agrituristica e LR n. 7/2015 sulla semplificazione procedurale in agricoltura
- Accessibilità ai fabbricati, adeguamenti e controlli
- Imprenditore agricolo, casistiche della vendita diretta e somministrazione non assistita
- attività agricole connesse e concetto della prevalenza
- risposte a quesiti
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[b]http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?action=dlattach;topic=25483.0;attach=3503[/b]