Consiglio di Stato, Sez. IV, n. 1202, del 27 febbraio 2013
Urbanistica. Rapporto tra piano urbanistico e piano commerciale
La giurisprudenza ha sempre interpretato in senso rigoroso l’art. 5 del D.P.R. 20 ottobre 1998, n. 447, sottolineando come lo strumento “de quo” avesse natura eccezionale e comunque non poteva costituire in alcun modo uno strumento di modifica dell'assetto urbanistico azionabile in base alle soggettive preferenze e convenienze dell'imprenditore. Le prescrizioni e le disposizioni del piano urbanistico sono sempre prevalenti su quelle del piano commerciale, in quanto rispondono all'esigenza di assicurare un ordinato assetto del territorio, e le relative disposizioni possono legittimamente porre limiti alla libertà di iniziativa economica. Il carattere eccezionale del procedimento di variante dello strumento urbanistico finalizzato all’individuazione di aree da destinare all'insediamento di impianti produttivi presuppone la condizione ineluttabile che lo strumento urbanistico non individui aree destinate all'insediamento di impianti produttivi, ovvero tali aree siano spazialmente insufficienti in relazione al progetto presentato. (Segnalazione e massima a cura di F. Albanese)
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