Buongiorno,
spero che qualcuno possa aiutarci!
Il dipartimento di prevenzione veterinario, a seguito di sopralluogo, ha segnalato al Comune che nel giardino di un abitazione privata vengono detenuti cani con finalità commerciali.
Il veterinario dichiara che “la situazione sia oggettivamente da ricondursi all’attivazione di un allevamento di cani (…), comunque privo dell’obbligatoria autorizzazione sindacale di cui all’art. 116 della L.R. 33/2009” (Art. 116 (Autorizzazioni) Le strutture di cui agli articoli 112, comma 2, 114 e quelle destinate al ricovero, al pensionamento e al commercio di animali d'affezione devono essere autorizzate dal sindaco, previo parere favorevole dell'ASL competente).
Per l’allevamento di cani e conseguente vendita di cuccioli (non accertata direttamente dagli agenti, ma dichiarata dal responsabile del distretto veterinario) è necessaria la presentazione di S.C.I.A. o qualche altro tipo di autorizzazione?
La Polizia Locale può/deve sanzionare il proprietario/detentore degli animali per mancata presentazione della S.C.I.A. per allevamento e vendita di animali presso il proprio domicilio?
Vi sarei molto grata se riusciste a darci delle delucidazioni a riguardo e gli eventuali adempimenti di carattere commerciale.
Ringraziandovi per l’eventuale chiarimento, le porgo i miei più cordiali saluti.
Stefania
Se il Dipartimento Veterinario ha segnalato il fatto in forma scritta ed ufficiale ovvero che “la situazione sia oggettivamente da ricondursi all’attivazione di un allevamento di cani (…), comunque privo dell’obbligatoria autorizzazione sindacale di cui all’art. 116 della L.R. 33/2009, ai sensi dell'art. 13 della legge 689/91 la Polizia Locale deve applicare la sanzione prevista dall'art. 122, comma 1 lett. j).
Le strutture private di cui all'art. 9 del RR n. 2/2008 sono soggette ad autorizzazione rilasciata dal Sindaco previo parere dell'ASL e devono avere i requisiti indicati dal capo II del medesimo regolamento.
Inoltre dovresti adottare un provvedimento sindacale contingibile ed urgente per la chiusura della struttura, prevedendo contestualmente l'individuazione di una struttura idonea al ricovero degli animali in attesa che ottenga, se ricorrono le condizioni, l'autorizzazione (o SCIA) per l'attività.
Ti segnalo al riguardo un'interessante e recentissima sentenza del TAR Toscana (Sez. II, n. 209, del 7 febbraio 2013) in merito alla legittimità dell'ordinanza di cessazione immediata dell' attività di canile non autorizzata [url=http://lexambiente.it/caccia-e-animali/76-giurisprudenza-amministrativa-tar76/9030-caccia-e-animali-legittimita-ordinanza-cessazione-immediata-dell-attivita-di-canile-non-autorizzata.html]http://lexambiente.it/caccia-e-animali/76-giurisprudenza-amministrativa-tar76/9030-caccia-e-animali-legittimita-ordinanza-cessazione-immediata-dell-attivita-di-canile-non-autorizzata.html[/url]
Il veterinario ASL ha riferito che sarà loro cura sanzionare in merito alla violazione della L.R. 33/2009 art. 122, comma 1 lett. j), e quindi alla Polizia Locale rimane solo l'aspetto commerciale.
E' possibile sanzionare per mancata comunicazione dell'attività di vendita di cuccioli di cane presso il domicilio del proprietario degli animali secondo la normativa del commercio in sede fissa (anche se non si tratta di un vero e proprio negozio, bensì di un'abitazione privata)?
Grazie ancora!
Stefania
Se è dimostrabile che la finalità è commerciale si applica l'art. 22 del d.lgs. 114/98.
Ma deve essere dimostrata tale finalità.
Il fatto che sia stato riscontrato un allevamento di cani non implica necessariamente il commercio. Potrei anche allevarli per regalarli. Quindi servono elementi oggettivi.