Un attività di vendita al dettaglio di prodotti non alimentari, avviata con pratica SUAP del 2011, nel mese di febbraio 2013 ha comunicato tramite il portale SUAP la cessata attività alla data del 31/12/2012. I vigili a seguito di verifica hanno elevato un verbale per esercizio di attività non autorizzata. Il titolare, trattasi di un cinese dichiara di non essere a conoscenza della comunicazione di cessata attività che molto probabilmente trattasi di un errore. Dopo aver ricevuto il verbale ed effettuato una visura camerale dalla quale si evince che l'attività non è mai stata registrata in camera di commercio, mi chiedo se è sufficiente per emettere l'ordinanza ingiuntiva, il verbale dei vigili sul quale il titolare dichiare che trattasi sicuramente di un errore perchè lui intende continuare l'attività, oppure chiedo al titolare di dimostrami che lui è rimasto sempre fiscalmente attivo (cosa che non può fare in quanto mai iscritto)? e poi procedere?
riferimento id:11293
Un attività di vendita al dettaglio di prodotti non alimentari, avviata con pratica SUAP del 2011, nel mese di febbraio 2013 ha comunicato tramite il portale SUAP la cessata attività alla data del 31/12/2012. I vigili a seguito di verifica hanno elevato un verbale per esercizio di attività non autorizzata. Il titolare, trattasi di un cinese dichiara di non essere a conoscenza della comunicazione di cessata attività che molto probabilmente trattasi di un errore. Dopo aver ricevuto il verbale ed effettuato una visura camerale dalla quale si evince che l'attività non è mai stata registrata in camera di commercio, mi chiedo se è sufficiente per emettere l'ordinanza ingiuntiva, il verbale dei vigili sul quale il titolare dichiare che trattasi sicuramente di un errore perchè lui intende continuare l'attività, oppure chiedo al titolare di dimostrami che lui è rimasto sempre fiscalmente attivo (cosa che non può fare in quanto mai iscritto)? e poi procedere?
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Secondo me la situazione sta così:
1) la comunicazione di cessazione CONSENTE di cessare ma NON OBBLIGA. Cioè l'esercizio dell'attività anche dopo il termine indicato (31/12/2012) non rende abusiva l'attività. Essa è semplicemente proseguita
2) il fatto che il soggetto non risulti iscritto in CCIAA lo rende passibile di iscrizione obbligatoria e sanzione. Ma spetta alla CCIAA intervenire per sanzionare. Tu avvisala.
2) a mio avviso il Comune non ha titolo a sanzionare l'attività e quindi dovrai procedere con ordinanza di archiviazione
Come può essere che la comunicazione di cessazione CONSENTE di cessare ma NON OBBLIGA se la comunicazione avviene successivamente e, pertanto, dopo che l'attività è già (o dovrebbe essere) cessata?
Questa condizione avrebbe senso se la comunicazione avvenisse con cessazione posticipata.......
Come può essere che la comunicazione di cessazione CONSENTE di cessare ma NON OBBLIGA se la comunicazione avviene successivamente e, pertanto, dopo che l'attività è già (o dovrebbe essere) cessata?
Questa condizione avrebbe senso se la comunicazione avvenisse con cessazione posticipata.......
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Mi spiego meglio.
La SCIA costituisce un titolo abilitativo che consente di avviare l'attività ma NON OBBLIGA A FARLO.
Lo stesso dicasi per la comunicazione di cessazione, atto con il quale l'interessato (se preventiva) manifesta la volontà di cessare l'attività o (se successiva) comunica di aver provveduto (o di provvedere con effetto retroattivo essendo la comunicazione in CCIAA obbligatoria entro 30 giorni) a cessare la stessa.
Qualora però l'interessato cambi idea e decida, per qualunque motivo di proseguire egli NON incorre in nessuna violazione nè ha perso il titolo ad esercitare.
Era questo il senso della precedente risposta sintetica che avevo dato.
Sinceramente mi trovo un pò perplesso, nel caso specifico infatti la comunicazione della cessazione è stata presentata in data 15.02.2013 dichiarando che a fara data del 31.12.2013 l'attività era cessata ma durante tutto il periodo (1.01.2013 - 15.02.2013) ha continuato e continua l'attività... A questo punto mi chiedo, perchè mandare una comuicazione di cessazione dichiarando che ho chiuso l'attività quando non è assolutamente vero? E soprattutto mi chiedo che valore hanno queste pratiche visto che uno può decidere di fare quello che vuole a prescindere dalla pratica che inoltra.....
Sinceramente mi trovo un pò perplesso, nel caso specifico infatti la comunicazione della cessazione è stata presentata in data 15.02.2013 dichiarando che a fara data del 31.12.2013 l'attività era cessata ma durante tutto il periodo (1.01.2013 - 15.02.2013) ha continuato e continua l'attività... A questo punto mi chiedo, perchè mandare una comuicazione di cessazione dichiarando che ho chiuso l'attività quando non è assolutamente vero? E soprattutto mi chiedo che valore hanno queste pratiche visto che uno può decidere di fare quello che vuole a prescindere dalla pratica che inoltra.....
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Noi siamo giuristi e/o applicatori del diritto.
NON DOBBIAMO chiederci il valore di una norma, la sua utilità o altro ... la dobbiamo applicare conformemente ai canoni interpretativi che lo stesso legislatore ci offre.
Per poter sanzionare un soggetto (legge 689/1981) occorre che vi sia una legge che prevede NON SOLO un obbligo (es. obbligo di comunicazione della cessazione), ma una sanzione (pecuniaria o interdittiva) in caso di violazione totale o parziale di detto obbligo.
Ti domando: trovi una disposizione che prevede una sanzione in caso di mancata cessazione dopo l'aver effettuato la comunicazione? NO. Esiste solo la sanzione per la cessazione effettuata senza averne dato comunicazione.
Esiste una sanzione per aver indicato una data di cessazione diversa da quella effettiva? NO
Ecc.....
Questo è il nostro compito .... anche se a volte ci facciamo le domande che, giustamente, ti sei fatto anche te.
Se usciamo dal nostro dovere rischiamo di fare errori .... e di perdere ricorsi.