salve, mi chiamo Alessandro ed è la prima volta che scrivo qui.
Sto cercando alcune informazione sull'Esercizio di Vicinato settore Alimentare, ovvero:
1) la preparazione degli alimenti dove va fatta?
Per esempio: se voglio preparare un piatto di pasta, o della carne o della piadina, ecc, mi serve una cucina conforme al regolamento di igiene del mio comune? Oppure devo comprarlo da chi ha i requisiti per poterlo cucinare e sporzionare?
2) è obbligatorio usare piatti, posate e soprattutto bicchieri di plastica?
3) posso servire vino sfuso o solo in bottiglie?
La mia idea è quella di una sorta di buffet, senza servizio al tavolo, con cibi caldi e freddi.
4) ci sono agevolazioni fiscali rispetto ad un ristorante normale, anche per quanto riguarda l'assunzione di personale?
Grazie, spero mi possiate aiutare..:)
Alessandro
Il Commercio al minuto di vicinato è l'attività svolta da chiunque professionalmente acquista merci in nome e per conto proprio e le rivende, direttamente al consumatore finale. Presso questi esercizi è possibile effettuare quello che viene definito” consumo sul posto”: i prodotti venduti per asporto possono essere acquistati per essere consumati sul posto (caldi o freddi) mediante l’utilizzo di attrezzature di vario genere (piani di appoggio, tavoli, stoviglie, posate monouso e non) purché tali strutture non configurino un’attività di somministrazione..
Per somministrazione di alimenti e bevande si intende la vendita per il consumo sul posto, che comprende tutti i casi in cui gli acquirenti consumano i prodotti nei locali attrezzati specificamente a questo scopo. La differenziazione viene esplicitata in pratica con il divieto di servizio al tavolo.
I requisiti soggettivi (professionali e morali) sono gli stessi, ma per l’esercizio delle diverse modalità del consumo sul posto diversi possono essere i requisiti edilizio-strutturali e igienico sanitari.
La ringrazio per la rapida e gentile risposta..
Ma mi deve scusare, continua a rimanermi non chiaro un aspetto per me fondamentale:
1) dato che principalmente vorrei cucinare io, vorrei capire se mi serve una cucina in loco, attrezzata e idonea alle normative igienico sanitarie del mio comune (prov di FC).
2) Inoltre vorrei comprare salumi, formaggi e verdure di produzione principalmente locale. Questi devono essere "certificati" o posso comprare anche dal contadino di fiducia diciamo..?
Non ho trovato nulla in merito sul web..
Grazie di nuovo.
Alessandro
La ringrazio per la rapida e gentile risposta..
Ma mi deve scusare, continua a rimanermi non chiaro un aspetto per me fondamentale:
1) dato che principalmente vorrei cucinare io, vorrei capire se mi serve una cucina in loco, attrezzata e idonea alle normative igienico sanitarie del mio comune (prov di FC).
2) Inoltre vorrei comprare salumi, formaggi e verdure di produzione principalmente locale. Questi devono essere "certificati" o posso comprare anche dal contadino di fiducia diciamo..?
Non ho trovato nulla in merito sul web..
Grazie di nuovo.
Alessandro
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1) dato che principalmente vorrei cucinare io, vorrei capire se mi serve una cucina in loco, attrezzata e idonea alle normative igienico sanitarie del mio comune (prov di FC).
[color=red]Con l'entrata in vigore del regolamento ce 852/2004 NON è più applicabile il regolamento locale di igiene, anche se generalmente può farvi riferimento in quanto contiene linee guida spesso valide.
Deve invece fare riferimento ai criteri HACCP, facendosi seguire da un tecnico specializzato (biologo, alimentarista) o da un bravo geometra[/color]
2) Inoltre vorrei comprare salumi, formaggi e verdure di produzione principalmente locale. Questi devono essere "certificati" o posso comprare anche dal contadino di fiducia diciamo..?
[color=red]Nessun problema. Può anche rifornirsi da produttori locali dando atto del sistema di approvvigionamento nel piano HACCP[/color]
[color=red]La materia non è complessa ma le consiglio da subito di avvalersi di uno o più esperti per progettare bene cucina, ambienti e sistema di lavorazione.
Per il resto è tutto fattibile!!!!!!!
Dica ai suoi tecnici che possono anche loro usare questo forum per maggiori approfondimenti.
E .... in bocca al lupo per la sua attività.[/color]
L'attivita' di somministrazione di alimenti e bevande (bar, rtistroranti, pizzerie ect) non sono configurabili come negozi e quindi non rientrano nei negozi di vicinato o media struttura di vendita? Se si non hanno bisogno dei parcheggi di relazione della Bersani legati alla superficie di vendita. Infatti si parla di superficie di somministrazione ma non di vendita( Regione Toscana Legge 28/2005).
Grazie
Rutilius
L'attivita' di somministrazione di alimenti e bevande (bar, rtistroranti, pizzerie ect) non sono configurabili come negozi e quindi non rientrano nei negozi di vicinato o media struttura di vendita? Se si non hanno bisogno dei parcheggi di relazione della Bersani legati alla superficie di vendita. Infatti si parla di superficie di somministrazione ma non di vendita( Regione Toscana Legge 28/2005).
Grazie
Rutilius
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Il quesito, nel titolo e nel testo, parla di "Esercizio di Vicinato settore Alimentare", quindi quella descritta è una attività di SOMMINISTRAZIONE NON ASSISTITA.
Siamo dunque di fronte ad un EV oppure ad una MSV che rimane assoggettata alla disciplina sul commercio, anche in relazione alle dotazioni strutturali e di parcheggio.
CONFERMO.
Tu fai riferimento alla disciplina della Regione Toscana ma questo quesito è postato nella sezione EMILIA-ROMAGNA e quindi occorre far riferimento a detta disciplina in materia di commercio.
Approfondimenti: http://www.regione.emilia-romagna.it/temi/imprese/commercio/vedi-anche/commercio-in-sede-fissa
Buonasera,
per quanto riguarda l'esistenza di agevolazioni per le assunzioni le consiglio di rivolgersi ad un consulente del lavoro,
mentre per l'esistenza di finanziamenti, anche comunitari, dovrebbe monitorare il sito della Regione, sezione imprese http://imprese.regione.emilia-romagna.it in attesa di attivazione di qualche linea di intervento che le possa interessare.
Al momento sembra che ci sia qualcosa soltanto in ambito di innovazione o per imprese situate in zone colpite dal sisma.
Le consiglio di monitorare spesso il sito in quanto questi tipi di finanziamento hanno tempi brevi tra pubblicazione ed esaurimento.
Avendo inquadrato meglio il quesito, con riferimento alla problematica dei requisiti strutturali rispetto all’idea imprenditoriale che desidera realizzare vorrei suggerirLe di rivolgersi al dipartimento di igiene pubblica dell’AUSL di riferimento. Vero che non sono più tenuti a rilasciare pareri preventivi , ma ho riscontrato in generale una buona collaborazione presso gli addetti di questo servizio. Oggi l’attività di vendita di alimentari può essere esercitata con modalità molto vicine all’attività di somministrazione. I requisiti soggettivi sono gli stessi, quindi la distinzione è proprio nella modalità di esercizio e dalla struttura tecnico/edilizia (es: allestimenti bagni, parcheggi, dimensioni dei locali tecnici, ecc….). I finanziamenti della Regione Emilia Romagna da qualche anno a questa parte sono orientati alle attività innovative e tecnologiche, e dal 2012 alle attività distrutte dal terremoto. Potrebbe rivolgersi alla CCIAA della sua provincia o proporre la sua idea ai Business Angel, finanziatori privati di nuovi progetti, ricercando sulla rete.
riferimento id:10277Buongiorno a tutti,
intanto grazie mille delle informazioni che mi avete dato.
Nel frattempo ho chiarito e capito alcune cose, prima per tutte la necessità di iniziare stasera il corso SAB (somministrazione alimenti e bevande) di 100 ore, per avere i requisiti professionali.
Ho parlato anche con esperti del settore, tra cui un agente che fa i controlli sugli esercizi di vicinato.
Queste sono le cose che ho capito:
Non posso cucinare, se lo facessi dovrei avere la cucina a norma.
Posso fare degustazioni di quello che compro e rivendo, quindi salumi, formaggi, stuzzicherai e al massimo bruschette.
Devo usare stoviglie a perdere.
Posso tentare di usare bicchieri di vetro dato che essendo un negozio incentrato sul vino, è giustificabile.
Non posso servire ai tavoli.
I tavoli non possono esserci, se non molto piccoli o meglio mensole a muro con sgabelli.
Mi piacerebbe poter vendere diversi prodotti sfusi, ma non ho ancora capito se posso oppure no:
vino - olio (l'olio credo non si possa) - legumi - riso
Sapete se ci vogliono particolari abilitazioni per tenere ad esempio le botti di acciaio per il vino sfuso?
Grazie ancora..:)
Buongiorno a tutti,
intanto grazie mille delle informazioni che mi avete dato.
Nel frattempo ho chiarito e capito alcune cose, prima per tutte la necessità di iniziare stasera il corso SAB (somministrazione alimenti e bevande) di 100 ore, per avere i requisiti professionali.
Ho parlato anche con esperti del settore, tra cui un agente che fa i controlli sugli esercizi di vicinato.
Queste sono le cose che ho capito:
Non posso cucinare, se lo facessi dovrei avere la cucina a norma.
Posso fare degustazioni di quello che compro e rivendo, quindi salumi, formaggi, stuzzicherai e al massimo bruschette.
Devo usare stoviglie a perdere.
Posso tentare di usare bicchieri di vetro dato che essendo un negozio incentrato sul vino, è giustificabile.
Non posso servire ai tavoli.
I tavoli non possono esserci, se non molto piccoli o meglio mensole a muro con sgabelli.
Mi piacerebbe poter vendere diversi prodotti sfusi, ma non ho ancora capito se posso oppure no:
vino - olio (l'olio credo non si possa) - legumi - riso
Sapete se ci vogliono particolari abilitazioni per tenere ad esempio le botti di acciaio per il vino sfuso?
Grazie ancora..:)
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Non posso cucinare, se lo facessi dovrei avere la cucina a norma.
[color=red]NON è del tutto corretto nel senso che nessuna norma vieta l'uso della cucina. Ovviamente la cucina se utilizzata deve eswsere "a norma", cioè conforme alle prescrizioni igienico-sanitarie ma niente vieta di esserne in possesso con pochi adeguamenti (essendo venute meno le misure minime ecc...)[/color]
Posso fare degustazioni di quello che compro e rivendo, quindi salumi, formaggi, stuzzicherai e al massimo bruschette.
[color=red]Di sicuro MA NON SOLO![/color]
Devo usare stoviglie a perdere.
[color=red]NON è previsto da nessuna normativa e SPERO CHE NON LO FACCIA. E' la soluzione più antieconologica ed antieconomia che esista.
Ripeto: NESSUNA NORMA LO IMPONE e le vieta di avere forchette di ferro e piatti di ceramica[/color]
Posso tentare di usare bicchieri di vetro dato che essendo un negozio incentrato sul vino, è giustificabile.
[color=red]Certo che li può usare. Glielo consiglio[/color]
Non posso servire ai tavoli.
[color=red]CONFERMO[/color]
I tavoli non possono esserci, se non molto piccoli o meglio mensole a muro con sgabelli.
[color=red]COSA?????????????????????????????????
Ma dove sta scritto? Può avere i tavoli che crede, delle dimensioni che vuole. Non esiste un catalogo IKEA!!!!
[/color]
Mi piacerebbe poter vendere diversi prodotti sfusi, ma non ho ancora capito se posso oppure no:
vino - olio (l'olio credo non si possa) - legumi - riso
[color=red]Certo, può vendere anche prodotti sfusi (tranne l'olio)[/color]
Sapete se ci vogliono particolari abilitazioni per tenere ad esempio le botti di acciaio per il vino sfuso?
[color=red]No, dovrà seguire le norme igienico-sanitarie per la conservazione ed inserire tali procedure nel piano HACCP[/color]
Grazie ancora..:)
[color=red]Mi raccomando .... approfondisca I SUOI DIRITTI e poi faccia la scelta imprenditoriale che ritiene più adeguata[/color]
Grazie ancora della gentile ed esauriente risposta..
Ieri mi è crollata una certezza che credevo di avere, cioè:
sapevo che in un esercizio di vicinato (settore alimentare) il bagno per il pubblico non è obbligatorio.
Sono andato all'USL di Forlì e mi hanno detto che nel momento in cui una persona consuma (anche in piedi) anche un solo bicchiere di vino,
ci devono essere i servizi per i clienti. Rischio multa 2000 euro ogni volta che qualcuno consuma all'interno.
Ora, le mie domande sono 3:
1 - Il sindaco del mio paese può derogare il bagno? ovvero fare in modo che non sia obbligatorio per il pubblico? Per noi, un bagno da 2 mq c'è, volendo potrebbe usarlo anche il pubblico bisognoso.:)
2 - l'USL può farmi sanzioni che vadano oltre gli aspetti strutturali, architettonici e di igiene?
ovvero è sua competenza (o prassi) multare nel caso veda di una persona in piedi con un bicchiere di vino? senza bagno nel locale intendo..
Oppure, può multarci se facciamo ad es crostini sconfinando un po'? (per esempio con verdure saltate)
NB: premetto che non avremo la cucina, pensavo solo ad un fornello per riscaldare pane piadina e crostini dietro al bancone, e un forno tipo domestico nella dispensa.. Per cuocere ad esempio due fagioli che vendo sfusi, da far assaggiare...
3) so che da comune a comune cambiano le regolamentazioni. Cioè per esempio a Lucca gli esercizi di vicinato alimentare (senza bagno) possono far mangiare dentro... A Rimini idem.... e molti altri posti......
A forlì invece mi hanno detto di no....
E' giusto e possibile?
Nel caso mi facciano sanzioni, posso attaccarmi a qualcosa? cioè a qualche normativa unica nazionale?
Grazie ancora!
Grazie ancora della gentile ed esauriente risposta..
[color=red]Dovere e piacere![/color]
Ieri mi è crollata una certezza che credevo di avere, cioè:
sapevo che in un esercizio di vicinato (settore alimentare) il bagno per il pubblico non è obbligatorio.
Sono andato all'USL di Forlì e mi hanno detto che nel momento in cui una persona consuma (anche in piedi) anche un solo bicchiere di vino,
ci devono essere i servizi per i clienti. Rischio multa 2000 euro ogni volta che qualcuno consuma all'interno.
[color=red]Quanto riferito NON è vero nel senso che esiste una forma che si chiama SOMMINISTRAZIONE NON ASSISTITA e che, al di là del nome, è una forma di COMMERCIO. Come tale non determina l'applicazione delle norme sanitarie sui servizi igienici per il pubblico.
TRADOTTO:
1) se ho un commercio alimentare non devo avere il bagno per il pubblico
2) se ho una somministrazione vera (bar, ristorante ecc...) devo avere il bagno per il pubblico
3) nel mezzo c'è la SOMMINISTRAZIONE NON ASSISTITA (cioè do da bere, mangiare ecc....) senza servizio al tavolo. NON DEVO avere il bagno per il pubblico in quanto ricado nel caso 1 per la legge (Art. 3 D.L. 223/2006)
[/color]
Ora, le mie domande sono 3:
1 - Il sindaco del mio paese può derogare il bagno? ovvero fare in modo che non sia obbligatorio per il pubblico? Per noi, un bagno da 2 mq c'è, volendo potrebbe usarlo anche il pubblico bisognoso.
[color=red]NO, laq materia non è regolamentabile a livello locale in quanto trova applicazione IN TUTTA EUROPA la disciplina del regolamento ce 852/2004.
Ma vedi quanto ti ho scritto sopra[/color]
2 - l'USL può farmi sanzioni che vadano oltre gli aspetti strutturali, architettonici e di igiene?
[color=red]FORMALMENTE può farlo ma i verbali sono annullabili dall'autorità competente e, in ultima istanza, dal giudice, se non rispettano la normativa[/color]
ovvero è sua competenza (o prassi) multare nel caso veda di una persona in piedi con un bicchiere di vino? senza bagno nel locale intendo..
[color=red]VEDI SOPRA; a mio avviso stanno sbagliando[/color]
Oppure, può multarci se facciamo ad es crostini sconfinando un po'? (per esempio con verdure saltate)
[color=red]Certo che potete fare crostini e potete fare verdure saltate, primi, secondi, dolci, caffè e tuytto quanto vogliate preparare ..... purchè non serviate ai tavoli ma vi limitiate a servirli al bando[/color]
NB: premetto che non avremo la cucina, pensavo solo ad un fornello per riscaldare pane piadina e crostini dietro al bancone, e un forno tipo domestico nella dispensa.. Per cuocere ad esempio due fagioli che vendo sfusi, da far assaggiare...
[color=red]CERTO!!! E poi ci lamentiamo che non c'è la ripresa economica quando esistono norme da 7 anni che sono state introdotte proprio per facilitare quanto stai dicendo![/color]
3) so che da comune a comune cambiano le regolamentazioni. Cioè per esempio a Lucca gli esercizi di vicinato alimentare (senza bagno) possono far mangiare dentro... A Rimini idem.... e molti altri posti......
[color=red]NON dipende dal Comune ma dalla CORRETTA APPLICAZIONE della normativa che ti ho citato[/color]
A forlì invece mi hanno detto di no....
E' giusto e possibile?
[color=red]Come detto a mio avviso è errato.[/color]
Nel caso mi facciano sanzioni, posso attaccarmi a qualcosa? cioè a qualche normativa unica nazionale?
[color=red]Art. 3 D.L. 223/2006
Più di ogni altro vale questo intervento dell'ANTITRUST proprio contro il Comune di Lucca e proprio relativo al caso che descrivi:
http://www.omniavis.it/web/forum/index.php?topic=342.msg8256#msg8256
In pratica l'autorità garante per la concorrenza ed il mercato dice: chiunque abbia un commercio alimentare può usare TAVOLI E SEDIE per facilitare il consumo sul posto dei propri prodotti .... ed i Comuni (e le ASL) che lo vietano violano la normativa nazionale e comunitaria![/color]
Grazie ancora!
GRAZIE INFINITE..:)
vi aggiornerò..!